DON FELDER – The Vault, Fifty Years Of Music

Titolo: The Vault, Fifty Years Of Music
Autore: Don Felder
Nazione: Stati Uniti d'America
Genere: AOR
Anno: 2025
Etichetta: Frontiers Records

Formazione:

Chitarra e voce solista: Don Felder
Chitarra ospite: Steve Lukather (traccia 5)
Voce solista: Nina Winter (traccia 10)
Basso: Nathan East (traccia 1, 3, 4, 5, 6, 8, 9, 10), Matt Bissonette (traccia 2)
Batteria: Brian Tichy (traccia 3, 4, 5, 7, 8), Jim Keltner (traccia 10), Gregg Bissonette (traccia 1, 2), Todd Sucherman (traccia 6), Chad Cromwell (traccia 9)
Percussioni: Lenny Castro (traccia 3, 4, 5, 7, 8, 9)
Pianoforte: David Paich (traccia 10), Alex Alessandroni (traccia 1, 2)
Tastiere/Sib3/Sintetizzatori: David Paich (traccia 1 [+Fiati], 3, 4, 5, 7), Greg Phillinganes (traccia 3, 4, 7, 8)
Archi: Joe Williams (traccia 10)
Tastiere aggiuntive: Alex Alessandroni (traccia 10)
Synth: Julian Chan (traccia 2, 9)
Tastiere basso: Alex Al (traccia 7)
Voci ospiti: Leah James e Eva Jenner (traccia 8)
Quartetto d’archi: Orchid Quartet (traccia 11)
Arrangiamento d’archi: Kim Bullard (traccia 11)
Voci di sottofondo: Brett Simons (traccia 1, 2, 6, 10), Timothy Drury (traccia 10),
Don Felder (traccia 3, 6, 7), Joe Williams (traccia 1, 2, 3, 4, 7, 9), Jaden Osborne (traccia 2),
Conesha Ms Monet Owens (traccia 3, 4, 7), Riley Nicholson (traccia 7), Windy Wagner (traccia 5), ​​Nathan East (traccia 5), ​​David Paich (traccia 5), ​​Orchid Quartet (traccia 11)


Tracce:

01. Move On
02. Free At Last
03. Hollywood Victim
04. Last All Night
05. Digital World
06. I Like The Things You Do
07. All Girls Love To Dance
08. Together Forever
09. Heavy Metal
10. Let Me Down Easy
11. Blue Skies

 


Voto del redattore HMW: 6,5/10

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Il chitarrista e compositore Don Felder è un famosissimo musicista perché ha suonato nei leggendari Eagles. Vi ricordate il magnifico assolo di chitarra con Joe Walsh in “Hotel California”, brano scritto da lui insieme a Don Henley e Glen Frey? Il suo contributo al sound della band californiana è indiscutibile soprattutto per le sue doti chitarristiche contribuendo con i suoi assoli e il suo stile a portare il gruppo americano dalla musica country a quella rock. Adesso l’artista statunitense pubblica il suo nuovo lavoro solista raccogliendo in un disco delle versioni registrate di brani originariamente demo che ha composto nell’arco di cinquant’anni. Per l’occasione coinvolge una trentina di musicisti, come David Paich, Steve Lukather, Joseph “Joe” Williams e Greg Phillinganes dei Toto, batteristi di fama mondiale come Greg Bissonette, Brian Tichy, Todd Sucherman, oltre al tastierista Timothy Drury, al bassista Nathan East, alla cantautrice Nina Winter e al percussionista Lenny Castro per citarne solo alcuni.

Nel lontanissimo 1974 entra negli Eagles e dopo il suo abbandono nel 2001, Felder intraprende la carriera solista pubblicando il primo album solista Airborne del 1983, poi Road To Forever del 2012 e American Rock ‘n’ Roll del 2019. Inoltre, Don collabora con una vasta gamma di artisti, tra cui Stevie Nicks, Barbara Streisand, Michael Jackson e i Bee Gees, consolidando ulteriormente la sua eredità di chitarrista versatile e influente nella musica rock e pop. The Vault (Fifty Years of Music), non è della musica nuova ma dei brani messi da parte e mai utilizzati che ripercorrono l’intera carriera di Felder, con demo ri-registrate e gemme inedite tratte dal suo lungo percorso musicale, inclusi brani originariamente creati per gli album degli Eagles. L’apripista, “Move On”, è un rock up-tempo settantiano con ottimi riff di chitarra e una voce fantastica, mentre la piacevole e riflessiva, “Free At Last”, spicca per la voce sussurrata ed elaborata di Felder che aumenta d’intensità in un intimo e liberatorio ritornello, grazie anche ad un commovente refrain melodico. La successiva “Hollywood Victim” mantiene ancora i ritmi bassi ma aggiunge soprattutto nel ritornello elementi AOR di matrice ottantiana conditi da leggeri tocchi di chitarra e una soffice tastiera di sottofondo. Finalmente Felder ingrana la marcia con la sua sdolcinata sei corde elettrica in “Last All Night”, pezzo molto allegro e dalla patina armoniosa tipica della caldissima westcoast. Qui l’energia della composizione trasuda da tutte le note facendo cantare l’ascoltatore a squarciagola un ritornello appassionante e piacevole. Per rendere l’opera varia e poco noiosa il buon Don esce dal cilindro addirittura in “Digital World” una canzone reggae e soul che lascia sinceramente spiazzati ma soddisfatti per il prolungato e intenso assolo chitarristico del maestro. L’album nella parte centrale ci riporta di nuovo e prepotentemente agli anni ’80 con nel caso di “I Like The Things You Do”, traccia dinamica dove prevale la tastiera e la ritmata chitarra elettrica che sfociano in un corale e orecchiabilissimo ritornello. Idem per la nostalgica e cinematografica “All Girls Love To Dance”, un vero e proprio inno di pop rock arricchito da massicci campionatori e dalla voce sottile e pulita del chitarrista. Dopo queste due adrenaliniche song ritorna il ping pong di una scaletta troppo altalenante nel ritmo e nei generi proposti. Il nuovo cambiamento d’umore e la diversa direzione sonora si odono nella lamentosa ballata, “Together Forever”, in cui i soffici arpeggi acustici di chitarra creano un’atmosfera prevalentemente blues ravvivata solo in alcuni momenti dove la sei corde elettrica prende il comando. Il risultato finale non esalta più di tanto anche per la mancanza di un vero e proprio ritornello. Quando penso che il platter non abbia più molto da dare ecco che si sente la famosa “Heavy Metal”, scritta e suonata da Felder come sigla del controverso e omonimo film fantascientifico e d’animazione del 1981, che con il suo ritmo blando ma efficace mantiene lo spirito di quei grandi anni di musica rock. Ottimo colpo! La penultima “Let Me Down Easy” è l’ennesimo lento ma questa volta dal tocco country caratterizzato da un dolce pianoforte e dalla voce profonda e calda di Nina Winter, che sviluppa un gradevole ritornello dallo stile soul.

L’ultima e toccante “Blue Skies”, è un altro lento ma per la maggior parte strumentale perché si sente solo un leggiadro e corale cantato femminile verso la fine. La canzone è breve con elementi orchestrali ed una sottile sei corde classica che omaggiano sinceramente lo scomparso compagno di band negli Eagles, Glenn Frey. The Vault è un disco raffinato e ben prodotto che sicuramente piacerà a chi ha amato gli Eagles dal profondo dell’anima e soprattutto per chi apprezza le sonorità rock californiane di un musicista, come Don Felder, che è sempre stato ad altissimi livelli nella sua cinquantennale carriera. Purtroppo, questa è una raccolta che non attira, per vari motivi, il vasto pubblico rocchettaro ma per i fans di Felder e degli Eagles questo è un prodotto da avere e custodire gelosamente in ricordo di un grande e leggendario passato.

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