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Dopo il successo del secondo album March Of The Unheard e il primo tour europeo da headliner, i THE HALO EFFECT tornano con We Are Shadows, un EP che apre una finestra sulle radici e sulla poliedricità dei suoi musicisti. Ogni membro ha scelto un brano che lo ha segnato, e il risultato è un viaggio attraverso influenze che non si limitano al metal, ma spaziano tra rock oscuro, pop svedese e sonorità anni ’80.
Le versioni proposte, più o meno personalizzate, funzionano bene. Nulla da eccepire sulla produzione, curata e potente come ci si aspetta da una band di questo calibro. L’unico rammarico? Che sia un EP: se avessero optato per due brani a testa, trasformando il progetto in un album di cover, la release sarebbe stata ancora più godibile.
Tra i pezzi, “How The Gods Kill” dei Danzig sembra cucito sulla voce di Mikael Stanne, mentre “Dance With The Devil” (Phenomena) è senza dubbio la traccia che colpisce di più, con il suo fascino retrò e la resa emotiva che la band riesce a trasmettere. Proprio bella!
Non mancano sorprese come “If You Were Here” dei Kent o “Shoreline” dei Broder Daniel, che rivelano sfumature inattese e raccontano quanto ampio sia l’orizzonte musicale dei membri del gruppo. Dei cinque brani proposti una delle anthem dei WASP é forse quella meno immediata da assimilare.
We Are Shadows non è solo una (breve) raccolta di cover, ma un invito a conoscere meglio i protagonisti del combo svedese, le loro passioni e le loro storie. Un assaggio che lascia la voglia di qualcosa di più.
Consigliato a chi ama il metal ma è curioso di scoprire le influenze che lo hanno plasmato, a chi apprezza le reinterpretazioni con personalità, e chi vuole conoscere il lato più intimo dei musicisti dietro il “Gothenburg Sound”.



