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Vagare in rete senza meta qualche volta regala incontri decisamente interessanti: attenzione, niente per cui si debbano fare pensieri maliziosi, bensì l’ottima musica di una band di cui ignoravo l’esistenza, scovata in terra di Germania. Presi i contatti con il cantante e bassista Jens Wunder (che con l’italiano se la cava piuttosto bene), nella breve attesa prima di ricevere “Lingua Regis” ho fatto qualche ricerca sulla band: i King Leoric devono il loro nome ad un personaggio del celebre videogame “Diablo”, nascono sul finire degli anni Novanta a Wolfenbüttel – città della Bassa Sassonia – e possono già vantare una corposa serie di uscite con un demo, tredici bootleg (tra cui alcuni registrati in Italia!), sei DVD live e due full lenght, ossia il debutto “Piece Of Past” del 2002 e “Thunderforce” del 2005. Ben otto anni dopo, ecco arrivare “Lingua Regis”, terzo album con cui i King Leoric continuano a combattere per il loro sogno: come tutte le precedenti, anche questa è una release autoprodotta e supportata senza alcuna label alle spalle. Alla luce dei contenuti di “Lingua Regis” – e a meno che non sia una precisa scelta dei quattro musicisti – non riesco a trovare un motivo logico per cui, in questi anni, nessuna etichetta abbia messo sotto contratto la band aiutandola a guadagnarsi la visibilità che merita: i King Leoric sono molto bravi e si muovono, con tonnellate di passione e qualità, su strade musicali lastricate di un robusto e trascinante heavy metal permeato da una costante aura epica fornita dalle tastiere, in cui sono individuabili le influenze eighties degli immancabili Iron Maiden, quelle teutoniche di Accept e Running Wild e, per quanto riguarda la vena eroica, quelle a stelle e strisce dei Manowar. Aggiungete dei chorus alla Hammerfall, delle vocals potenti e taglienti che possono ricordare – qua e là – Hansi Kürsch ed Udo Dirkschneider, un songwriting sufficientemente vario, tanta energia, ottime individualità ed una resa sonora di gran livello ed otterrete questo valoroso “Lingua Regis”: la tracklist offre una piacevole varietà tra brani diretti ed incalzanti (“Let It Loose”, “Time Steals Your Days”), altri dalle atmosfere più dilatate (“Father Mine”, “Last In Line”), pezzi di epic solenne ed avvincente come l’imponente “Lingua Regis” e “Final Rhyme”, che farebbero gola ai Manowar più ispirati, la possente opener “Master Of The Kings”, con il suo incisivo chitarrismo ed i suoi ritmi sostenuti che sfociano in un ritornello più cadenzato ed evocativo di rapida assimiliazione, o la conclusiva “Heavy Metal Sons”, vero e proprio anthem di sicura resa dal vivo. “Lingua Regis” è un disco molto divertente, piacevole da ascoltare e ben suonato, manna per le orecchie degli amanti delle sonorità tradizionali; invece di buttare soldi nelle produzioni di band tanto blasonate quanto spompate, date fiducia ai gruppi underground come questo! I King Leoric sono figli dell’heavy metal fatto con il cuore ed hanno pubblicato un album di indubbio valore: ne rimarrete decisamente soddisfatti!
Tracklist:
1. Master Of The Kings
2. Time Steals Your Days
3. Lingua Regis
4. Awaiting The Armageddon
5. Father Mine
6. Let It Loose
7. Straight Out Of Hell
8. Forgive And Forget
9. Final Rhyme
10. Last In Line
11. Heavy Metal Sons
Line-up:
Jens Wunder – voce, basso
Axel “Akim” Kiehne – chitarra, tastiere
Björn Patschureck – chitarra
Nico Lange – batteria
Sito ufficiale: www.king-leoric.de