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Non si può certo dire che i Cynic siano la band più produttiva del panorama, ma nemmeno la più metal e tanto meno la più facile da ascoltare. Tuttavia, se già esiste un adult oriented rock, le idee di Paul Masvidal si possono riassumere più facilmente come note costruite per musicisti arrivati. E non solo e per forza metallari. La militanza nei Death, i Master, o altre metal band del cantante statunitense distano anni luce dal progetto dei Cynic nei quali è facile trovare sonorità progressive molto delicate, studiate e assolutamente costruite per una voce pulita e alquanto melodica. Suggestivo e diabolico allo stesso tempo, “Kindly Bent To Free Us” è il secondo full lenght dalla reunion del 2006 e ci permette di capire perché ci vuole così tanto tempo per preparare un album.
Questo disco è perfetto sotto ogni punto di vista: strutturale, musicale e per i contenuti. Il nuovo lavoro propone otto tracce studiate per trasportare l’ascoltatore tra lidi inesplorati. I massimi risultati raggiunti da Opeth, Katatonia e Porcupine Tree fanno avere un’idea della qualità del successore dell’ottimo “Traced In Air”, che già nel 2008 ebbe una fantastica quanto meritata critica. Non si può pretendere che le idee di Masvidal siano facilmente comprese dalla gran parte dei metallari più vicini alle sonorità brutali e ai più ostici alla melodia e sperimentazione, forse anche per i fans dei Dream Theater siamo su un prodotto completamente diverso.
Consiglio ai curiosi, ai musicisti e agli appassionati di musica, di avvicinarsi ad un disco completo e curato come questo. Per chi invece conosce già bene i Cynic, beh, sapete già cosa aspettarvi. Capolavoro? Non saprei, ogni singolo EP dei Cynic è degno di nota quanto di rispetto e di applausi. La perfezione magari non esiste, ma in fatto di musica certi gruppi hanno capito tutto. Certi gruppi hanno lasciato gli stereotipi a chi non ha in testa la possibilità di creare e di stupire. A volte quando mi fermo a pensare che la musica è stata già tutta scritta e che le note alla fine sono 7, mi soffermo sul mio archivio di dischi, esploro negli anni chi è riuscito a comunicarmi qualcosa, chi mi ha dato ben più che un’ora di sollazzo musicale e soddisfatto sorrido, sapendo che c’è e sempre ci sarà chi con la musica riesce ancora a far vibrare gli strumenti nel modo giusto per far salire la pelle d’oca e scatenare emozioni a volte uniche, a volte indispensabili. Grazie Paul, grazie Cynic.
Tracklist:
1. Endlessly Bountiful
2. Gitanjali
3. Holy Fallout
4. Infinite Shapes
5. Kindly Bent To Free Us
6. Moon Heart Sun Head
7. The Lions Roar
8. True Hallucination Speak
Line-up:
Paul Masvidal – voce, chitarra
Sean Reinert – batteria, tastiere
Sean Malone – basso
Facebook: http://www.facebook.com/cyniconline
Etichetta Season Of Mist – http://www.season-of-mist.com/