Deep Machine – Rise Of The Machine (2014)

Titolo: Rise Of The Machine
Autore: Deep Machine
Genere: Heavy Metal / NWOBHM
Anno: 2014
Voto del redattore HMW: 6,5
Voto dei lettori: 6.4/10
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Torno ad occuparmi di NWOBHM. Questa volta tocca agli oscuri Deep Machine, band che pubblica il proprio debutto a distanza di trenta e più anni. Gli inglesi hanno mosso i primi passi addirittura sul finire degli anni ’70, continuando a suonare dal vivo fino a metà anni’80 ma senza incidere alcun brano, almeno a livello ufficiale. Curiosamente hanno fatto parte del gruppo, in tempi diversi, musicisti che hanno poi avuto più fortuna con altre band inglesi del periodo, come Kevin Heybourne (Angel Witch) e John Wiggins (Tokyo Blade).
I ragazzi si riformano nel 2009 grazie al membro fondatore Bob Hooker ed escono nel 2011 con un ep per High Roller Records – etichetta sempre attenta a tirare fuori autentici cimeli – autointitolato e contenente la ristampa in vinile di un demo del 1981. La High Roller pubblica l’anno successivo un secondo Ep, “Whispers In The Black” (sempre in vinile), e ora mette sul mercato anche “Rise Of The Machine”.
Va precisato che alcuni dei pezzi contenuti nel disco sono parte del repertorio dei Deep Machine già da anni (ma decisamente rivisitati rispetto alle versioni originali), mentre solo alcuni brani sono stati concepiti ex novo. Emblematica l’intro di “The Wizard”, ossia la stessa canzone registrata dal vivo nell’81, per un simbolico ponte tra passato e presente. In ogni caso tutto il materiale utilizzato per il disco fa riferimento alla figura di Hooker, presente nella band fino al 1981 e quindi assente nei due demo successivi (del 1982 e del 1983). Di certo “The Gathering” è una vera e propria novità, così come “Celebrophile”, scritta da East e Baxter. Nella versione cd sono state incluse come bonus tracks anche “Killer” e “Iron Cross”, due composizioni d’epoca, già uscite su vinile assieme a “Whispers In The Black”, risalente al 2011 e anch’essa ripescata dall’Ep omonimo.
La copertina non deve trarre in inganno: l’effetto e la grafica sono attuali, ma il cyborg potrebbe essere “figlio” del Terminator giunto nei cinema nel 1984… quindi siamo in piena old school!
L’opera di recupero dei pezzi storici è ben congegnata: suoni e produzione sono all’altezza, fedeli al sound che li ha ispirati. Vengono corretti quei difetti che spesso si incontrano nelle incisioni dei gruppi della NWOBHM dei primi anni’80 (realizzate low budget), risultando così godibili anche oggi. Non tutti i pezzi sembrano uscire dalle stesse sessioni di registrazione e devo dire che ho preferito i suoni che gli strumenti assumono in tracce quali “Hell Forest” o “Whispers In The Black”, differenti da altre, come “The Gladiator” o “Celebrophile”.
Si nota la differenza col passato a livello di impatto e irruenza, visto che Hooker e soci hanno ormai più di un capello bianco, ma l’esecuzione è buona e tiene botta.
Tra i vari brani mi hanno convinto meno quelli nuovi: più solidi e massicci, perdono quel flavour che invece si respira nei pezzi più vecchi. Tra questi si alternano numeri più o meno riusciti, non particolarmente originali, come spesso accade con le band “minori”, ma rappresentativi di un’epoca e comunque godibili. La sorpresa più piacevole è l’eccellente “Black Priestless”, davvero degna di figurare in una compilation dedicata alla NWOBHM: melodica e drammatica, con un Lenny Baxter alla voce che sfodera il meglio di sé, sfocia in un ritornello incisivo e prosegue esplodendo in una seconda parte dinamica, tipicamente british, sempre avvincente. Assieme alla successiva “Hell Forest” e alla precedente “Warhead” forma un trittico di pezzi convincente che rappresenta degnamente il metal che fu. Anche “Whispers In The Black” è un ottimo pezzo e merita di essere ricordato.
Considerando il particolare “assemblaggio” che ha caratterizzato l’album, sono propenso a ritenere “Rise Of The Machine” quasi una compilation o una ristampa. Come appassionato di NWOBHM non posso che gioire dell’opportunità di ascoltare brani altrimenti destinati all’oblio, assolutamente onesti e genuini, ben suonati e presentati. Vedremo cosa sapranno fare i Deep Machine quando usciranno con un disco interamente nuovo.

Tracklist:
01. The Wizard
02. The Gathering
03. The Gladiator
04. Warhead
05. Black Priestless
06. Hell Forest
07. Witchild
08. Celebrophile
09. Killer (bonus track)
10. Whispers In The Black
11. Iron Cross (bonus track)

Line-up:
Lenny Baxter – voce
Bob Hooker – chitarra e cori
Nick East – chitarra e cori
John Riley – basso e cori
Charlie Towler – batteria

Facebook: https://www.facebook.com/deepmachineuk
Etichetta: http://www.hrrecords.de/high_roller/start.html

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