Soulfly (Max Cavalera)


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In occasione della recente calata estiva in Italia dei Soulfly (qui raccontata), abbiamo incontrato Max Cavalera per parlare dell’ ultimo album “Archangel” e del suo ritorno alle origini…

Ciao Max e benvenuto sul nostro sito! “We Sould Our Souls To Metal” è la prima traccia di “Archangel”. Dopo una lunga carriera che cosa pensi dell’attuale scena metal internazionale?

Ciao a voi! Ho un’opinione molto positiva. Sono contento di farne parte. Anche se i tempi d’oro sono passati, mi piacciono molto i gruppi che stanno esordendo in questo momento da molti Paesi diversi in tutto il mondo come in Italia e in Polonia. E’ bello vedere l’entusiasmo e la passione che ci mettono nel suonare musica metal.

A livello di sonorità a tuo avviso quali solo le novità presenti in “Archangel” rispetto ai dischi precedenti dei Soulfly?

A mio avviso è molto differente dagli album precedenti nel suo affrontare temi biblici, gli esempi più significativi per la loro carica sono brani come “Bethlehem’s Blood” e “Sodomites”, sono molto soddisfatto anche della copertina e di quel lato esotico e mistico che si è venuto a creare durante la produzione e che caratterizza il sound di “Archangel”.

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Ho letto che per “arcangelo” si definisce un angelo presente sia nel Cristianesimo che nell’Ebraismo e nell’Islam. Così come “Bethlem’s Blood” e” Sodomites” riconducono a elementi religiosi. Come e perché hai inserito questi ultimi nelle canzoni?

Penso che gli elementi biblici si addicano molto alla musica metal, sono temi già utilizzati anche da molti altri gruppi, le storie bibliche sono da sempre molto forti e violente, per questo motivo sono così affini al genere. Per esempio “Sodomites” racconta la distruzione di Sodoma mentre “Bethlehem’s Blood” l’uccisione del Messia. Dopo aver registrato così tanti dischi, credo di aver prodotto qualcosa di diverso con “Archangel” rispetto allo stile classico dei Soulfly.

Secondo te attualmente sono ancora presenti degli elementi musicali riconducibili alle tue origini brasiliane o il vostro sound è più internazionale?

Attualmente credo sia molto più internazionale, il sound di “Archangel” è molto più biblico e apocalittico, il primo album dei Soulfly era più influenzato da quella tribalità tipica della cultura brasiliana, con “Archangel” ci siamo approcciati al metal estremo più tradizionale, in assoluto il mio preferito.

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Questo inverno avete suonato per due date in Italia per poi tornare questa estate. Che rapporto hai con il pubblico italiano?

Come molti fan sanno sono di origini italiane quindi l’Italia è molto speciale per me, ho un ottimo rapporto con il pubblico italiano e adoro suonare in questo Paese. Vorrei organizzare più date, mi piacerebbe suonare anche al Sud. Oggi siamo qui (a Igea Marina, presso Rimini, n.d.r.) e non vediamo l’ora di suonare stasera.

Questo inverno tornerai live con tuo fratello Iggor con il progetto “Return To The Roots”. Che cosa dobbiamo aspettarci da questo show?

Per il momento abbiamo presentato lo show in versione ridotta durante un live in Canada. In occasione del tour ufficiale vorremmo suonare l’album per intero e stiamo sviluppando nuove idee. La copertina originale del disco aveva uno stile molto indiano e abbiamo deciso di riprodurlo anche nell’attuale campagna promozionale. Credo sarà molto divertente, Iggor è molto entusiasta e avremo la possibilità di suonare live delle canzoni dei Sepultura che non abbiamo mai fatto dal vivo.

Max e Iggor Cavalera suoneranno in Italia il 10 novembre al Live Club di Trezzo Sull’Adda (MI)

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Nonostante tutti i problemi sociali presenti in Brasile, si sono appena svolti a Rio i giochi olimpici. Qual è la tua opinione a riguardo?

Rio è una bellissima città quindi credo che le Olimpiadi abbiano attirato l’attenzione sul Brasile e lo trovo positivo. Nonostante tutti i problemi credo che la situazione nel Paese sia migliorata molto rispetto a 20 anni fa, grazie anche all’attuale governo.

L’intervista è finita, a te l’ultima parola!

Grazie di tutto, vi aspetto questa sera allo show, presenteremo una setlist con tanti classici dei Soulfly e vi aspetto l’anno prossimo per festeggiare i 20 anni di carriera della band.

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Max Cavalera con la nostra Michela Olivieri, autrice dell’intervista

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