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A molti black metallari, il nome dei Selbstmord (“suicidio” in tedesco) non credo che dica molto. Poi, dai una controllatina al capitolo sull’NSBM polacco incluso sull’eccellente e monumentale “Come lupi fra le pecore“ di Max Ribaric e Andrea Maspero, e scopri che i Selbstmord vengono considerati parte della vitalissima scena NSBM polacca. E non a caso, non solo perché il loro ultimo album è appena uscito (1° Settembre) per conto della leggendaria Darker Than Black di Hendrik e Ronald Möbius ma anche perché nei Selbstmord ci suona adesso, in compagnia del leader Necro, anche un certo Diathyrron, figura storica dell’NSBM polacco data la sua vecchia militanza nei famigerati Fullmoon e perfino nel bastione dell’intolleranza nazista made in Poland per antonomasia Thor’s Hammer. Insomma, quante belle e “pacifiche” premesse per questo quarto album intitolato “Radical Declaration“!
Allora, se il tipo di copertina che adorna “Radical Declaration” potrebbe tradire una specie di war metal nazistoide totalmente primitivo e barbarico, i suoi pezzi mostrano un approccio per certi versi curioso. Sì perché ci troviamo alle prese con un black metal non propriamente vecchia scuola viste certe influenze moderne e dissonanti nel riffing (che si presenta piuttosto vario) mentre l’atmosfera che si respira è apocalittica grazie, per esempio, a qualche minimalista notazione di chitarra solista (come nel finale della titletrack) ma anche a causa di riff spaventosamente glaciali (primo fra tutti, quello di “Rune Of Death” che, secondo me, è la canzone più identificabile del lotto perché alternata fra parti rissose inaspettatamente degne di un headbanging sfrenato quasi thrash e altre, appunto, più apocalittiche e glaciali). Inoltre, quello dei Selbstmord non è un black metal che picchia selvaggiamente dall’inizio alla fine, anzi, risulta invece piuttosto equilibrato fra sfuriate (che non sfociano mai in un vero e proprio blast-beat) e passaggi più lenti. Necro, invece, si fa valere con le sue urla gorgoglianti alternate qui e là con qualche mefitico grugnito.
Però, il problema è che, conclusa l’ultima canzone intitolata in modo programmatico “Extremist Black Metal” (che presenta delle macabre parti pulite di chitarra arpeggiata integrate con quelle metal), è che “Radical Declaration” delude. Colpa di ciò risiede nella struttura delle canzoni. Infatti, queste risultano poco fluide dato che spesso presentano delle parti inutilmente ossessive, soprattutto considerando che alcune di queste sono in un certo senso cervellotiche ma ripetute più del dovuto. Poi, pezzi come “Rune Of Death” sono troppo frammentari perché cambiano troppi stati d’animo diversi in poco tempo ma, paradossalmente, se questa canzone fosse stata suonata in modo glaciale e monolitico per tutto il tempo, allora sarebbe stata, per me, perfetta. Infine, anche la produzione è un po’ rivedibile, specialmente per quanto riguarda il suono piatto e senza mordente della batteria.
Detto ciò, “Radical Declaration” mi convince davvero poco. Peccato, perché le premesse, anche visti i personaggi coinvolti, erano buone, l’atmosfera c’è, le doti tecniche ci sono e si sentono ma le canzoni, ahimè, sono strutturalmente deboli. Nonostante ciò, la scena black metal polacca rimane comunque, a mio avviso, una delle migliori di tutto il mondo.
Tracklist:
1 – Radical Declaration
2 – Dying Morality
3 – Deadly Aura
4 – Violence of Death
5 – Plague of Tolerance
6 – Rune of Death
7 – Extremist Black Metal
Line-up:
Necro – voce/chitarre/basso
Diathyrron – batteria
FaceBook: https://www.facebook.com/pages/The-true-Selbstmord/1385458081721652
Etichetta Darker Than Black Records: http://www.darker-than-black.com/