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Antonio Lo Giudice – Da Satana All’Iperuranio – 35 anni di black metal
Trentacinque anni e non sentirli. Il black metal è in ottima forma e proprio quest’anno sono usciti o stanno uscendo tanti libri che celebrano il genere dell’heavy metal più oltranzista ed ostico all’ascolto.
Anche Antonio Lo Giudice (già autore per Ondarock e Sound And Vision) con questo “Da Satana All’Iperuranio – 35 anni di black metal” vuole dire la sua e lo fa attraverso una carrellata cronologica di 100 dischi (101, ad essere precisi, c’è un intruso..) che ripercorrono la storia del genere, dagli esordi fino ad oggi.
Da genere chiuso e “trve”, proveniente dalla lontana Norvegia e legato ad efferati episodi di cronaca nera, il black metal è cresciuto e si è espanso in tantissime piccole derivazioni, impensabili all’epoca eppure al giorno d’oggi straordinariamente fuse in un processo evolutivo tuttora in corso.
Dai progenitori Venom, Bathory, Hellhammer, a chi ha semplicemente gettato un seme come Mercyful Fate, Slayer, Destruction, Sodom passando per i “grandi classici” Mayhem, Burzum, Celtic Frost, Darkthrone, Immortal, Emperor si arriva alle prime contaminazioni di Dimmu Borgir e Cradle Of Filth, che sdoganano il genere arricchendolo di tastiere e di melodia (onta su di loro).
Ma la corsa non si ferma qui, c’è chi inserisce tocchi viking (Enslaved), chi esplora la Terra Di Mezzo (Summoning), chi lascia spazio al progressive (Arcturus), chi si fa influenzare dal death metal melodico (Dissection), chi dall’Oriente (Melechesh), chi dall’elettronica (Samael), chi dalla natura (Ulver), chi dal folk (Negura Bunget), chi dall’avantgarde (Alcest), chi addirittura dalla psichedelia (gli Oranssi Pazuzu).
Tutto questo naturalmente in un lasso di tempo molto lungo, necessario agli ascoltatori per assimilare queste novità introdotte di volta in volta da band che, lungi dall’aver raggiunto la notorietà mainstream, sono comunque diventate “osservate speciali” e seguite da uno stuolo di seguaci che molto spesso arrivano da ascolti completamente diversi gli uni dagli altri.
Chi ascolta i Negura Bunget arriva dal folk metal e lo ascolta fino agli estremi o arriva dal black e si spinge fino ai brani meno “cattivi”? O ancora, magari può arrivare dal gothic ed essere affascinato dai temi vampireschi e questo relativo alla band rumena è solo un piccolo esempio.
Non mancano naturalmente i gruppi italiani, dai Bulldozer ai Necrodeath, fino ai Mortuary Drape, Opera IX, Inchiuvatu, Aborym e Progenie Terrestre Pura, segno che anche nel nostro Belpaese non mancano innovazione ed evoluzione.
C’è davvero tanta carne al fuoco (infernale, ovviamente) in questo “Da Satana All’Iperuranio – 35 anni di black metal” e Antonio ha il merito di raccontarcelo come se fosse un amico, non si mette nelle pallosissime vesti di giornalista saccente che snocciola la sua cultura, ma è ironico, sa che difficilmente i suoi lettori – una volta posato il libro – si metteranno a divorare il cuore di un agnello e allora si mette sul loro piano, come fosse un compagno metallaro di bevute che ci racconta cosa troveremo in ogni disco. Insomma, bel libro e argomento molto interessante per ogni amante della musica heavy metal (non necessariamente di black metal). Che aspettate ad immergervi nelle tenebre?
Editore Crac Edizioni – http://edizionicrac.blogspot.it