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Non conservo un ricordo particolarmente entusiasmante di “Metalheads”, album con cui i tedeschi Metall facevano il loro debutto nel 2017: un lavoro “senza infamia nè lode” – queste le esatte parole che chiudevano il mio commento al disco – e che avevo inserito nello stipato calderone della normalità.
Oggi, i Metall tornano alla carica forti del nuovo “Metal Fire”, la loro seconda fatica in studio, a cui mi sono accostato senza nutrire grandissime aspettative, ma coltivando la speranza di poter rivedere in positivo il giudizio finale: d’altronde, è la stessa Iron Shield Records che presenta “Metal Fire” come album migliore rispetto al predecessore, è lecito dunque aspettarsi qualche cambiamento.
In effetti, delle variazioni ci sono state: nella line-up, ampliata con l’ingresso non di uno ma di ben due chitarristi, e nelle sonorità complessive che si sono fatte più pesanti. L’ambito sonoro entro cui localizzare la proposta dei Metall è sempre quello di un heavy / power sostanziale e muscolare influenzato da Judas Priest, Accept attuali e Paragon, irrobustitosi attraverso chitarre dal sound maggiormente abrasivo e dal sapore thrashy: sorretto da ritmiche potenti e con qualche piccola apertura melodica (“Stay For A Night To Pray”, l’introduzione di “Metal Maniacs” ad esempio), “Metal Fire” offre una poderosa dose di headbanging per mezzo di brani ruvidi e compatti come “Easy Rider” – pezzo dai connotati più tradizionali (recuperato dalle demo degli anni ottanta) e qui proposto con il testo cantato sia in inglese che in tedesco – “Beneath My Mind”, e la doppietta composta da “What Is Real” e “Master Key”.
Adeguato al contesto è il contributo vocale di Joel Stieve-Dawe, cantante che si fa valere soprattutto sulle tonalità medie e che, per aumentare l’aggressività del disco, piazza pure qualche gorgoglio growl su alcuni brani: mossa non proprio azzeccata, almeno al mio gusto personale, così come quella di includere nella tracklist la debole “Metal For You”, altro pezzo recuperato e già pubblicato verso fine anni ottanta, quando la band si chiamava Headless.
In virtù di quanto ascoltato, le mie conclusioni in merito a questo nuovo album non si differenziano di molto rispetto a quanto scritto due anni fa: “Metal Fire” è un lavoro genuino, energico e che punta dritto a farci sbattere il cranio, cosa che gli riesce anche abbastanza facilmente, ma non offre grandi spunti per essere ricordato. Dunque, questo album è effettivamente migliore paragonato al suo predecessore? Forse no.. ma devo ammettere che “Metal Fire”, per lo meno, mi ha fatto scapocciare e non poco!
Tracklist:
1. Metal Maniacs
2. What Is Real
3. Master Key
4. Stay For A Night To Pray
5. Hold The Line
6. Beneath My Mind
7. Easy Rider
8. Metal For You
9. Easy Rider (German Version)
Line-up:
Joel Stieve-Dawe – voce
Christian Beyer – chitarra
Ben – chitarra
Sven Rappoldt – basso
Marko Thäle – batteria
Facebook: www.facebook.com/Metallofficial
Etichetta Iron Shield Records – www.ironshieldrecords.de