Avatarium – The Fire I Long For (2019)

Titolo: The Fire I Long For
Autore: Avatarium
Genere: Doom
Anno: 2019
Voto del redattore HMW: 8
Voto dei lettori: 8.7/10
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È il fuoco ancestrale e sacro dell’hard rock più classico l’oggetto del desiderio ardente degli Avatarium? Il monstrum partorito dal genio di Leif Edling sette anni orsono non ha mai celato, a partire dalla scelta d’un nome così insolito ed evocativo, la propria fascinazione per le divinità del pantheon settantiano, ospitando una tra le più credibili reincarnazioni dei numi creatori dell’universo metal. Non di mero simulacro si tratta, sia chiaro, bensì d’un organismo vitale e possente in cui l’energia epic doom infusa all’origine dal riff master di Candlemass, Krux e The Doomsday Kingdom ha sempre controbilanciato, in maniera più o meno preponderante, la componente retro-rock: le analogie con band provenienti da ben altri ambiti (i concittadini Europe, per esempio o i compagni di scuderia Kadavar) similmente nutrite dalla linfa vitale di Led Zeppelin, Deep Purple, The Doors e Rainbow, risultano evidenti soltanto negli spazi non velati dall’ombra sinistra ed arcana che avvolge le composizioni degli svedesi; d’altro canto, la verve melodica e le concessioni al facile ascolto sono in egual misura distanti dai paesaggi grevi e sulfurei frequentati da Mount Salem o Witch Mountain, a testimonianza di una ben precisa (ruffiana?) scelta artistica.
Ancora e di più, in una ascesa qualitativa sorprendente, “The Fire I Long For” si eleva sulla mediocrità imperante nelle pubblicazioni vintage coeve, perfezionando una rilettura di stili che non è semplice sintesi di destrezza creativa e perizia strumentale ma esibizione sincera di un’eredità culturale assimilata in profondità e riverberata nell’impeccabile veste sonora (guest star la chitarra acustica centenaria restaurata da Jidell). Ogni dettaglio viene curato con una passione che appare naturale, spontanea, unica vera artefice della metamorfosi musica=emozione, grazie ad una totale padronanza dei mezzi espressivi a disposizione: le strutture lineari ad espansione graduale del doom classico, possono, in tal modo, inglobare sferzate heavy, passaggi leggiadri, assoli frementi, rifiniture psichedeliche e delizie pop, in costante ed armonioso equilibrio.
Nonostante l’assenza di Edling (il suo contributo compositivo si limita qui a tre brani) lo spirito sabbathiano percorre a briglie sciolte l’intera opera: “Voices”, “Porcelain Skull” e la debordante, malefica “Epitaph Of Heroes” sono marchiate dalla veemenza chitarristica di Marcus e dalle atmosfere ferali create dall’organo di Rickard Nilsson e non fanno prigionieri. L’intensità ed il garbo vigoroso della perfomance di Jennie-Ann Smith ottengono invece il clamoroso effetto di richiamare alla memoria in più d’un frangente il maestro R.J. Dio: proprio i suoi Rainbow affiorano a tratti sul tessuto sonoro di questo quarto album, nella sontuosità di alcuni arrangiamenti e nella rievocazione di atmosfere di ricercata epicità, sospese tra luce e tenebra, fragilità e potenza.
Quasi derivassero dalla bellezza austera ed elegante dei suoi lineamenti, le toccanti linee vocali dell’affascinante valchiria seducono con una semplicità disarmante, facendo scintillare la melodia cristallina di “Rubicon”, mesmerizzando i sensi con l’ode soul di “Lay Me Down”, sciogliendo ogni tensione nel capolavoro che dà il titolo all’album, fiore di pietra nel mare di foglie d’autunno, baciato dal sole del vespro. “Great Beyond” è un rock crepuscolare, kashmir caldo sulle spalle nude di Jennie, vestita di cielo e rugiada, da brividi… ”Shake The Demon” una “Highway Star” per millennials e “Stars They Move” è la chiosa inattesa di un disco praticamente perfetto, una ballata pianistica d’ispirazione jazz in cui le stelle fluttuano come sogni nelle gelide notti d’inverno. E adesso scaldatevi, il calore del fuoco è così penetrante che basterà una sola canzone…

Tracklist:

1- Voices
2- Rubicon
3- Lay Me Down
4- Porcelain Skull
5- Shake That Demon
6- Great Beyond
7- The Fire I Long For
8- Epitaph Of Heroes
9- Stars They Move

Line-up:

Jennie-Ann Smith – Vocals
Marcus Jidell – Guitars
Andreas ‘Habo’ Johansson – Drums
Rickard Nilsson – Organ
Mats Rydström – Bass (live)

Links:
www.avatariumofficial.com
www.facebook.com/avatariumofficial
www.nuclearblast.de/avatarium

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