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La resurrezione di una band è sempre un avvenimento importante: vuol dire che qualcuno (in questo caso il songwriter e chitarrista Martino Lo Cascio) è talmente innamorato del progetto che lo tiene nel cassetto chiuso per anni, in attesa dell’occasione giusta per rispolverarlo.
Gli italiani Acacia tornano quindi una band attiva, a ventitrè anni dal debut album “Deeper Secrets”: e devo dire che è stato un piacere ascoltare e valutare “Resurrection”, la nuova e solida creatura del quintetto.
Le dieci canzoni proposte narrano del continuo bisogno di rinascita dell’uomo, ovvero dell’evoluzione/reset della nostra interiorità per renderci esseri migliori, degni di poggiare i propri piedi su questa Terra.
L’ugola di Gandolfo Ferro è perfetta per enfatizzare le composizioni, che si presentano come un perenne ibrido in bilico fra rock, metal, aor e anche sprazzi power: direi quindi che l’etichetta progressive metal calza a pennello, almeno per il mio modo di intendere il termine stesso.
Musicalmente ho trovato “Resurrection” valido, vario e ben realizzato: una ventata di qualità in un genere che a volte risulta stantìo e poco ispirato. “Chains Of Memory”, “The Age Of Glory” e la conclusiva “The Man” sono le tracce che mi sono piaciute di più, senza nulle togliere alle altre composizioni che risultano tuttavia più che valide.
In definitiva gli Acacia tornano con classe e qualità nelle band in attività: un plauso a Martino Lo Cascio e a gli altri per aver creduto nel progetto e aver dato alla luce un disco intesto ed emozionante…
Tracce
01. Obsession
02. Light In Shadows
03. Chains Of Memory
04. The Age Of Glory
05. Alone
06. Revelation Day
07. My Dark Side
08. Seasons End
09. Gone Away
10. The Man
Formazione
Gandolfo Ferro – voce
Martino Lo Cascio – chitarre
Simone Campione – chitarre
Massimo Provenzano – basso
Claudio Florio – batteria
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