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La fortuna a volte non bussa alla porta e nel caso dei Crematory, ha proprio saltato il quartiere. Attivi dal 1989 al 1993, il gruppo di Stoccolma meritava, a mio avviso, di finire tra i grandi nomi del Death Metal scandinavo o perlomeno di avere qualche occasione in più per far conoscere il loro Death furioso e greve. Dopo una manciata di Demo, tra cui spicca “ The Exordium “ proveniente direttamente dall’oltretomba, i nostri arrivano al debutto con questo EP edito dalla M.B.R. Records. Si inizia la discesa agli inferi con “ Into Celephais “, un brano con una ritmica pazzesca, il basso ha un suono pieno e la batteria vi schizza in faccia tra blast beat e tupa-tupa. I suoni di chitarra non sono quelli tipici del Death svedese, ciò denota originalità ed una propria visione della musica estrema. Non so se questo non conformarsi può aver causato la loro breve carriera, ma sicuramente ad oggi potrebbe creare interesse e curiosità attorno al gruppo. “ Chunks of Flesh “ ha uno stile che mi ricorda i Napalm Death nel periodo tra “ Mentally Murdered “ e “ Utopia Banished “. Riff serratissimi con qualche rimando Hard Core e Grind, batteria sfrenata ed un growl bello pieno ma abbastanza intelligibile. L’assolo finale sembra uscito direttamente da “ Leprosy “. Fantastico. In “ Denial “ troviamo parti più cadenzate e brevi rallentamenti che appesantiscono maggiormente, in aggiunta alla voce da cavernicolo di Harrvik, l’atmosfera da grotta del pezzo. Chiude l’EP “ Unconsecrated Ground “, un brano con dei riff bellissimi, che confermano la bravura compositiva del chitarrista Urban Skytt, poi militato nei Regurgitate, Nasum e General Surgery. Harrvik si convalida un troglodita di prim’ordine ed è senza dubbio uno dei miei cantanti Death preferiti. Il brano, nei suoi soli tre minuti e quaranta, è molto fluido nonostante presenti tante parti di vario tipo e velocità e non perde un briciolo di brutalità. Malgrado io non sia un amante dei blast beat, questo è uno dei pochi casi dove li trovo funzionali ai brani e non mi dispiacciono affatto, considerando anche i tempi non sospetti nei quali vennero usati. Oggigiorno sembrano per forza indispensabili per fare Death Metal ( Mah!!! ). E’ molto difficile reperire l’originale di questo lavoro ( l’edizione in vinile l’ho vista a prezzi proibitivi solo negli U.S.A. ), ma nel 2009 la Necroharmonic Productions lo ha ristampato con in aggiunta tutti i Demo dei Crematory, vi posso assicurare che anch’essi sono bellissimi e valgono la pena. Attenzione a procurarvi però la seconda tiratura del 2009, poiché la prima del maggio dello stesso anno possiede errori audio. Per chi vuole sviscerare il Death Metal e per chi cerca, per collezionismo o piacere, ogni singola particella di codesto genere musicale.
Tracce:
1 – Into Celephais
2 – Chunks of Flesh
3 – Denial
4 – Unconsecrated Ground
Formazione:
Johan Hanson – Basso
Urban Skytt – Chitarra
Stefan Harrvik – Voce
Mats Nordrup – Batteria
https://www.facebook.com/Crematorydeathmetal/
https://crematory.bandcamp.com/