La Fratellanza (o ignoranza?) Metal Italiana

Titolo: La Fratellanza (o ignoranza?) Metal Italiana
Autore: Ivan Gaudenzi
Genere: Editoriale
Anno: 2020
Voto dei lettori: 10.0/10
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Partiamo dicendo che questo editoriale non vuole essere una lamentela, quanto un grido di supporto verso il metal italiano. Qualche giorno fa è apparsa questa rimostranza da Cristina Scabbia, in riferimento al concerto con i suoi Lacuna Coil filmato all’Alcatraz l’11 settembre scorso, e mi ha alquanto sconcertato:

Giusto perchè sono una persona senza peli sulla lingua e senza problemi a confrontarmi devo proprio dirlo ad alcuni di voi: “Avete, sinceramente, rotto il cazzo.”

Che non vi piaccia la nostra musica sinceramente me ne frega meno di zero, ma rompere i coglioni per il prezzo di un biglietto (che manco una pizza e una birra al ristorante) quando c’è una produzione COMPLETA e decine e decine di persone che lavorano dietro le quinte (tra fonici, lucisti, tecnici vari, è una ripartenza anche per loro) più tutto un backline affitato e in più si parla dell’unico concerto che facciamo dopo 7 mesi e probabilmente l’ultimo fino alla fine dell’anno (e ci siamo sbattuti per non farlo nella cameretta di casa nostra e dare un contenuto professionale) e avete pure da ridire?

Senza contare che per chi l’ha preso le prime settimane in cui è stato messo in vendita il prezzo del biglietto era di 6 Euro e 99 centesimi.

Molto, molto meno del prezzo di biglietti messi in vendita da altri gruppi ai quali non avete rotto le palle di default.

Mi sono abituata ai commenti inutili basati su antipatie a pelle, ma stavolta tengo dentro le bestemmie perchè il vostro modo di pensare mi fa rabbrividire.

 

Ora direi che c’è poco da congetturare su questo episodio e almeno per quanto mi riguarda concordo totalmente con Cristina e i Lacuna Coil. Prima di tutto, perchè nessuno è stato obbligato a pagare nulla, secondo perchè in un periodo economico così difficile dovuto alla pandemia, è stato anche un bel modo di cercare di ripartire e far ripartire anche chi ha bisogno di lavorare.

Quello che però, a fronte dell’ennesimo episodio di cattiveria verso una band italiana, mi ha fatto venir voglia di scrivere qualcosa, è stato proprio il cercare di capire come mai i metallari italiani siano così lagnosi e critici specialmente se ci si confronta con il metal tricolore!

Ricordo ancora la prima volta che vidi i Lacuna Coil nel 1999 al Gods Of Metal. I ragazzi, ancora agli esordi, erano sul palco tra le prime band della giornata che vedeva i Metallica come headliner. Io, ancora giovane, ero emozionato ed eccitato di poter godere di ogni gruppo e avrei assorbito ogni nota come una grossa e succosa spugna. Un corpulento e villoso biker sconosciuto, mi si approccia con il suo giubbotto di jeans smanicato, sicuro e deciso che la sua affermazione avrebbe trovato conforto in un giovane metallaro: “Uè certo che lei è proprio una gran figa, ma loro fanno davvero cagare!”. Ricordo di avergli sorriso (ero all’epoca fisicamente molto ridotto rispetto a lui ed impreparato) e di aver fatto dietro front tornando a godermi quello che fu un concerto di cui ancora riservo molti bei ricordi.

 

 

 

Purtroppo quella giornata, mi diede un’altra dimostrazione di cattiveria dei metallari italiani (ancora per me degni di alta considerazione). Subito dopo i Lacuna Coil, tutto sommato usciti dal palco con grande classe, è tempo dei californiani Space Age Playboys e del frontman Cory Clarke. Purtroppo il loro genere acid punk e il foulard rosa piumato al collo dell’ex-Warrior Soul non giocarono a favore della band statunitense che fu bersagliata a suon di bottiglie e altri oggetti sul palco. Difficilmente, ma con onore, i ragazzi finirono l’esibizione mostrando il dito medio ai famelici metallari italiani arrabbiati per doversi sorbire 30 minuti di una band forse poco metal.

E anche l’anno dopo, stessa situazione a Monza con i Methods of Mayhem di Tommy Lee. L’ex Motley Crue non riuscì neanche a terminare la sua esibizione, da quante bottiglie colpirono il palco, mettendo a rischio l’incolumità di una band, colpevole di aver contaminato l’heavy metal con rap e nu metal.

In quegli anni i promoter cercarono di organizzare scalette tematiche in cui si ebbero giornate più soft ed altre più estreme, come per esempio gruppi power abbinati ad hard rock e prog e gruppi thrash metal abbinati con altri death e black metal, tralasciando molto spesso formazioni borderline o più difficili da classificare. Non è forse più facile organizzare il proprio tempo diversamente? Voglio dire… in fondo mi sono fatto dei tour de force di metal con gruppi di cui non volevo perdere una nota ed altri dove ho trovato tempo e modo di fare due chiacchiere con amici, di andare a prendere qualcosa da bere o da mangiare proprio durante un gruppo di cui non mi interessava molto…

In fondo siamo pure un Paese di critici ed esteti, ma quello che vorrei far trasparire, anche sul nostro sito, è che forse abbiamo ancora modo di riscattarci e glorificare le nostre valide band o stare in silenzio. Non c’è sempre bisogno di tirare merda su chi ce l’ha fatta nel migliore dei modi. Anzi, forse dovremmo cercare di valorizzare quei gruppi che all’estero hanno più notorietà che nel nostro Paese.. parlo di DGM, di RAW POWER, di FLESHGOD APOCALYPSE, posso capire un po’ i dubbi della diaspora dei RHAPSODY, ma noi italiani abbiamo sempre il brutto vizio di essere poco patriottici quando si parla di metal.

Solo oggi riusciamo a riconoscere talenti come BULLDOZER, STRANA OFFICINA, DEATH SS e tanti altri gruppi che non siamo riusciti a spingere nei loro tempi migliori.

Oggi vorrei poter supportare tutti quei gruppi che portano alto il tricolore nel mondo, quelli che cercano di farcela e trovano ancora critiche e invidie nel Proprio paese, ma più conferme nel resto del mondo. Non crucciarti troppo Cristina, e non crucciatevi neanche tutti voi che ci credete e avete bisogno del nostro calore latino. Voglio ringraziare tutti quei gruppi che cercano e hanno cercato di creare una scena metal italiana (purtroppo mai esistita).

Spero di non essere stato troppo presuntuoso. Con la speranza che un giorno si riesca a sensibilizzare l’ignoranza del metallaro italiano… e forse non solo!

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