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Gli Ottone Pesante non hanno mai avuto un guscio e neanche lo stesso aspetto: determinati sin dagli esordi ad esplorare e sperimentare attraverso i loro strumenti a fiato, gli ottoni appunto, tutte le sfumature possibili del variegato mondo dell’heavy metal. “Doomood”, la loro ultima fatica, ma la prima uscita con un’etichetta discografica ovvero l’avanguardista Aural Music, è uscito profeticamente lo scorso 18 settembre, in un anno sicuramente funesto per tutta l’umanità.
Ciò nonostante l’intento del gruppo faentino rimane pur sempre quello di cimentarsi e sviscerare sonorità, in questo capitolo specifico il doom, adattandolo al proprio stile: il risultato è un album più oscuro, drammatico e molto più introspettivo rispetto ai lavori precedenti, con un’idea di essenzialità diversa rispetto alle modulazioni ritmiche che li contraddistinguono; quest’ultime non sono state abbandonate, ma prolungate in un flusso sonoro continuo, le cui note si riflettono su se stesse in un canone inverso sovrapposto.
Sin dall’intro di “Intro the Chasm”, gli Ottone Pesante ci dimostrano di aver cambiato ambiente naturale, di aver optato questa volta per gli abissi marini e le marce solenni, sferrando i propri tentacoli appunto con il singolo “Tentacles” arricchita dalla partecipazione di una musa del doom come Sara, vocalist dei Messa e annesso palindromo e simbolico videoclip, tuttavia senza tralasciare connessioni con gli album precedenti.
In questo caso è il rush della black metal “Serpentine Serpentone” che vede Silvio Sassi degli Abaton a mantenere quel sottile cordone ombelicale con il passato dal quale liberamente può sempre riemergere e direttamente essere risucchiato dalla strumentale “Ocean On A Eco”. Invece la conclusiva “End Will Come When Will Ring the Black Bells” è genuinamente la composizione contrappuntistica di “Intro the Chasm” dalla quale riprendere l’ascolto come avvolti da una spirale (Endless Spiral Helix).
La lumaca è un mollusco particolare, non tutte sono dotate di guscio o meglio, noi non lo possiamo vedere ad occhio nudo. Non hanno tutte lo stesso aspetto: esistono infatti diverse specie rappresentative che si differenziano per alcuni dettagli ma una cosa è certa: ha le corna.
Tracce:
1. Intro the Chasm
2. Distress
3. Tentacles
4. Coiling Of The Tubas
5. Serpentine Serpentone
6. Ocean On A Eco
7. Grave
8. Strombacea
9. Endless Spiral Helix
10. End Will Come When Will Ring The Black Bells
Formazione:
Francesco Bucci – trombone
Paolo Raineri – tromba
Beppe Mondini – batteria
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