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Sono contento tre volte: la prima per la gradita nuova uscita degli olandesi Celestial Season dopo diciannove anni di silenzio (sorvolando su un rifacimento di un vecchio brano, uscito come singolo autoprodotto ed in formato digitale nel 2011). La seconda per il ritorno alle sonorità Doom/Death degli esordi, senza però togliere merito ai validissimi dischi precedenti orientati verso gli anni settanta e con un validissimo Cyril Crutz dietro sia al microfono che alle pelli.
La terza, troviamo cinque settimi della formazione che incise quella meraviglia chiamata “Solar Lovers” nel 1995. A completare la compagine ci sono Elianne Anemaat al cello (dal 2011) e lo storico primo bassista Lucas van Slegtenhorst. Purtroppo la copia digitale in mio possesso è sprovvista di testi, ma conoscendo i primi lavori, sono sicuro siano poetici e profondi, talvolta crudi e drammatici.
In ogni brano la voce di Stefan Ruiters è cavernosa e nel contempo malinconica, a tratti struggente. Si parte subito alla grande con “The Secret Teachings of all Ages” dove si scontrano le melodie del violino e del cello con un growl profondo e le chitarre tessono trame armoniose. Quelle stesse chitarre che in “For Twisted Loveless” e “Long Forlorn Tears” riescono ad essere grevi, metalliche e figlie dei Black Sabbath nei riff e con sonorità settantiane negli assoli, il tutto farcito dallo splendido lavoro degli strumenti classici.
Particolare è “Amor Fati” col suo inizio che ricorda un poco i Cult e che poi strizza l’occhio ai Type 0 Negative quando entrano tutti gli altri strumenti ed il growl di Ruiters. La bellezza di tutto il disco sta nel suo dinamismo, non cede mai, nonostante il genere che tende un poco a stagnare in certi lavori di altri gruppi. Qui anche i brani lenti o più lunghi ( “Salt of the Earth” e “Lunar Child”) scorrono velocemente e quasi non ci si accorge che è già trascorsa un’ora di ascolto e si vuole subito ricominciare. Il brano più, se vogliamo, assurdo è sicuramente “They Saw It Come from the Sky”.
Una batteria Jazz/Fusion si intreccia ad un basso frenetico e chitarre che schizzano impazzite tra Prog, riff Metal e Wah-Wah. Ogni tanto fa capolino il growl, giusto per ricordare che in fondo i Celestial Season fanno Doom/Death. Ogni brano è un carico di emozioni diverse; non avrei mai creduto che una canzone di una bellezza commovente come “A Veil of Silence” potesse racchiudere disillusione e speranza nello stesso tempo.
Violino e cello, assieme al basso e batteria, costituiscono lo scheletro e la carne, mentre le chitarre compongono, con i riff e gli assoli, il sistema nervoso. L’album si chiude con “Red Water” dove la voce di Ruiters si interseca con il cantato dell’ospite Kitty Staunton. La trasposizione del brano dei Type O Negative risulta appassionata ed appassionante. Molto belle le armonizzazioni di chitarra, che sembrano dondolare l’ascoltatore come se fossero piccole onde.
Nel disco ci sono anche tre piccole canzoni strumentali, essenziali sia per la completezza sia per dare un tocco di leggerezza e dolcezza ad un album pressoché perfetto. Questo “The Secret Teachings” fa parte di quei dischi che ci vogliono e vorranno sempre (a maggior ragione in periodi come questo che stiamo vivendo). Un ritorno inaspettato, ma molto ben gradito. Una lunga attesa, ma vi assicuro ne è valsa la pena con un risultato come questo. Ora spetta a noi supportare la musica che ci regalano i Celestial Season. Ascolto ed acquisto obbligatorio per tutti.
Brani:
1. The Secret Teachings of all Ages
2. For Twisted Loveless
3. The Ourobouros
4. Dolores
5. Long Forlorn Tears
6. Amor Fati
7. White Lotus Day
8. Salt of the Earth
9. They Saw It Come from the Sky
10. Lunar Child
11. Beneath the Temple Mount
12. A Veil of Silence
13. Red Water
Formazione:
Lucas van Slegtenhorst – Basso
Jason Köhnen – Batteria, basso e vari strumenti
Stefan Ruiters – Voce
Olly Smit – Basso, Chitarra
Pim van Zanen – Chitarra
Jiska ter Bals – Violino
Elianne Anemaat – Cello
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