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Quando mi accingo a stendere una recensione, solitamente dopo un certo numero di ascolti
abbozzo una ‘TRACK-BY-TRACK’ , auspicabilmente non troppo pedissequa; questo giusto per fermare le impressioni su carta, nel tentativo di non perdere quel filo che conduce il cuore attraverso il cielo perturbato della mente, tra fluttuanti ‘termini tecnici’ appresi negli anni della formazione.
In più, in questo caso, sono condizionato da una particolare elezione personale.
Il disco che vado a raccontare è il debutto dei lombardi WICKED MACHINE, risalente all’ormai lontano 2011.
Ingredienti:
40% Hard Rock
50 % Heavy Metal
20%… credo sia giusto lasciare che l’ascoltatore colga seconda del suo bagaglio.
Supportato da una ensemble nella quale ogni “ascia” e ogni pelle trova il suo spazio di espressione, il capitano di ventura Alberto “Drago” Ragozza, canta i suoi anni dietro al microfono.
Insieme ai WICKED MACHINE solchiamo il mare sconfinato sotto un cielo color grigio metallo, avendo come unico riferimento , là oltre le nebbie, le stelle dell’Hard Rock, sopra al cielo rischiarato da fulmini in lontananza.
Le chitarre che ringhiano orgliosamente metal, sanno bene quando disporsi in formazione compatta per sostenere la calda voce di “Drago”, ugola riconoscibile tra mille, con la sua anima ribelle , che suona sensibile e blues quando i toni si smorzano, graffiante e generosa quando si accende. La stentorea dizione che intesse i racconti di questa sempre giovane anima rock, consacra il suo cantare, a mio avviso, a quello di un vero “Signore” di altri tempi, che ha evidentemente(a quanto mi dicono le orecchie) attraversato più di un’ incarnazione dell’alternativa nazionale e internazionale.
BRANI IN EVIDENZA:
Dopo un’intro molto suggestiva, con voce narrante:
F.Y.I.A.D. – una bella mina heavy-rock, dotata di un arioso ritornello, che rimane subito in testa.
Sanguigna con eleganza.
BROKEN MIRRORS – esotico mid-tempo impreziosito da tastiere mai invadenti.
I’LL BURY YOUR SCREAMS – gran pezzo! Molto variegato nella struttura: controtempi, ancora tastiere che vanno a sottolineare le esuberanze ritmiche suggerite dagli altri strumenti.
I’LL BE THERE – splendida ballad “strappa-mutande” (se una qualche fan può e vuole confermare, può farlo anche in forma anonima, nell’apposito spazio dedicato ai commenti, nda.)
Una serie di brani che va giù come un buon vino, all’insegna di un hard rock verace;
l’album si conclude con una bella quanto insolita cover degli IRON MAIDEN;
anzi, direi piuttosto una reinterpretazione (anche il titolo lo suggerisce, nda.), che merita sicuramente un’ascolto, ma forse anche di più.
Consigliatissimo agli amanti del vero heavy-rock!
Tracce:
1 – Sirrush the Return (intro)
2 – F.Y.A.D.
3 – Broken Mirrors
4 – Butterflies in the Stomach
5 – I’ll Bury your Screams
6 – New Man
7 – 69
8 – I’ll Be There
9 – Raw ‘n True
10 – Rock Light
11 – Love Action
12 – Rain
13 – Shiva (outro)
14 – Take My Life (The Trooper) (Iron Maiden cover)
Formazione:
Alberto “Drago”Ragozza – voce
Manuel Gatti – basso
Steve Zambelli – chitarre
Simone Oldofredi – batteria
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