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Mesi fortunati. In un panorama di costante sovraccarico, è fortunoso attirare a sé una valente sequenza di gruppi al contempo ignoti e meritevoli; capaci di accendere quella lampadina ed allontanarci dalla palude di banalità nella quale si impantanano le vibrazioni. Audacia e buona sorte. Fino ai Faro.
Elaborazioni informatiche alla mano, il talentuoso gruppo abruzzese si trova alla seconda uscita in una diecina d’anni. Con la prima, Gemini, realizzata in autonomia nel già lontano 2011, non è mancato il tempo per la consueta rimescolata di formazione, della cui ex configurazione rimangono anche i contributi, qui in versione fantasma, di Fabrizio Basco – presumibilmente in “Pure”, “Fragment” e “Down”: gli stessi dei quali risulta co-autore.
Il provvedimento della batteria elettronica è sia una riprova di come i duo siano una ricetta quasi sempre vincente, sia un valido episodio di onestà e spinta all’onestà: per piantarla di (lo dirò fino a dopo la morte) dichiarare che il proprio batterista ha suonato sul disco quando è una panzana grossa come una casa.
Bassa durata e alto gradimento, Luminance spazia tra rock progressivo di taglio moderno – un po’ à la Kscope, lì nello spicchio in cui fa rima con “ultime fasi di Porcupine Tree” e con “Steven Wilson privo di azzardi” – e un bel pop raffinato ed organico, di retaggio ottanta-novantiano. Un terzo elemento, ravvisabile in dose contenuta, è estrapolato dal mondo prog-metallico ma con riferimento ai soli sconfinamenti effettuati dalla Sacra Triade in proporzioni, anni e gusto variabili.
Atmosfera distesa e vellutata, Luminance gira nello stereo da una quantità di settimane e il suo maggior pregio sono – ora è evidente più che mai – gli arrangiamenti eleganti e le rifiniture; apparentemente invisibili, o casuali. L’album è una successione di gentili prelibatezze. Le graziosissime “December” e “Down”, il paesaggio à la Nosound dell’avvincente “Fragment”, quella vecchia melodia dei Motorpsycho che – inconsapevole? – percorre “Luminance”, le brusche chiusure di “Autumn” e “Tears”.
Avrà bisogno di tempo e finanche concentrazione; sicuramente attenzione. Se gli concederete questo, Luminance potrebbe diventare una di quelle chicche da metà serata con gli amici giusti.
Tracce
01. Pure
02. Fragment
03. December
04. Lucas
05. Tears
06. Down
07. Autumn
08. Luminance
Formazione
Rocco De Simone: voce, tastiera
Angelo Troiano: chitarra, basso, programmazione, tastiera
Fabrizio Basco, non dichiarato (ospite): chitarra, altra strumentazione
https://faro4.bandcamp.com/
https://www.instagram.com/faroluminance/
http://www.andromedarelix.com
https://www.gtmusic.it/it/30-etichette-distribuite
https://www.youtube.com/channel/UCs5M-bPPAUn4GhJ2ediGUQQ