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Disco a due facce per il grande Gus G., storica ascia dei Firewind: Quantum Leap si presenta come un doppio CD, con la prima parte in studio e la seconda dal vivo.
Partendo dalle nuove composizioni, create durante il periodo di fermo generale, possiamo dire che ci troviamo di fronte ad un artista ispirato, in grado di dare alle stampe undici canzoni interessanti. La mia preferita è “Night Driver”, che già dal titolo fa trasparire la sua fantastica anima synthwave.
Quantum Leap risulta un album interessante e ben realizzato, in grado di coprire un ampio spettro musicale e di accontentare i palati di molti ascoltatori: ci sono composizioni più progressive, pezzi più hard rock e classici brani da guitar hero.
Il risultato finale a mio avviso è molto positivo ma urta pesantemente contro il secondo dischetto. La parte in concerto di Quantum Leap, infatti, non mi ha convinto per niente: produzione abbastanza inconsistente, una canzone dei Dire Straits che non è particolarmente riuscita. Insomma, sembra un‘aggiunta alquanto inutile ad una prima parte veramente di livello.
Vi consiglio di prendere la versione in vinile, che contiene solo il disco in studio.
In definitiva, Gus G. ha dato alle stampe un ottimo disco di studio, non certo impreziosito da una parte dal vivo che andava curata in modo migliore. Il voto che leggete è la media aritmetica fra la prima parte, da 8, e la seconda, da 6.