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I Fractal Mirror sono un gruppo prog rock internazionale, con elementi americani e dei Paesi Bassi: quello che mi accingo a recensire è il quinto album (in otto anni di carriera) e si chiama Beyond Borders.
Nella biografia e sulla pagina FB vengono citate tantissime influenze, ma alla fine il disco si riassume in un inno al neo prog e a Martin Orford e agli IQ. Le sei canzoni presenti ci mostrano le qualità tecniche dei musicisti e il buon livello di composizione, anche se i diciassette minuti di “Ashes” risultano abbastanza ripetitivi e poco ispirati.
Ci sono poi alcune cose dal punto di vista della promozione che non tornano: Beyond Borders viene citato come quinto album del gruppo ma su Spotify viene indicato come EP, inoltre la copertina che vedete (fornitaci dalla casa discografica) non è quella che troverete su Spotify o su Bandcamp.
Insomma, è stata sicuramente fatta un po’ di confusione a livello di promozione del prodotto e questo non aiuta gli ascoltatori. Per quanto riguarda il lato musicale, se siete in astinenza da neo prog e da melodie vicine alla scuola inglese, allora vi consiglio l’ascolto del CD in oggetto. Altrimenti passate pure oltre…