Visualizzazioni post:744
Non abbiamo ancora la facoltà di tornare indietro nel tempo. E se fosse possibile? Cosa sarebbe di dischi del passato a cui teniamo tanto? Potrebbero davvero essere migliorati o forse ci troveremmo di fatto davanti ad un disastro annunciato? Mettere mano ad un album già scritto e registrato non è certamente cosa da poco e certi capolavori sono insindacabilmente intoccabili (trovereste possibile risuonare The Sound Of Perseverance dei Death?). Abbiamo già visto più volte artisti cimentarsi nella ri-registrazione di alcuni brani o persino dischi interi e, prima di parlare degli Annihilator, facciamo qualche esempio.
I risultati sono i più disparati. Possiamo nominarne alcuni per aiutare questa riflessione. Abbiamo, tra il materiale più riuscito, alcuni brani dei Destruction, ripresi anche più volte, molti di essi racchiusi nella raccolta Thrash Anthems. Le vecchie registrazioni del gruppo teutonico erano molto grezze quanto parecchio imbarazzanti per cui forse ci siamo trovati di fronte ad una vittoria facile. Potremmo poi prendere The Greater Of Two Evils, degli Anthrax, una raccolta con i brani scritti per Joey Belladonna, risuonati e fatti cantare a John Bush. Qui ne usciamo forse alla pari: la storia è stata riproposta in un modo diverso, non migliore, non peggiore. Un altro caso eclatante è First Strike Still Deadly, dei Testament, uscito dopo undici anni di silenzio e con molti vecchi brani risuonati e con un Chuck Billy in grande forma, passato al growl più cupo, quello stile che oggi tutti noi possiamo sentire dal vivo. Voglio poi nominare anche l’ultimo Greatest Hits dei Therapy?, uscito nel 2020. Un buon lavoro, seppur rischiosissimo.
Fino a questo momento abbiamo parlato di tracce e non di interi album. Se volessimo fare un paragone più affine, potremmo citare Battle Hymns MMXI e Kings Of Metal MMXIV dei Manowar. Riusciti o meno? Questo è difficile da dire e lo lasciamo alle vostre riflessioni.
Ah, già! Ancora non abbiamo parlato dei nostri cari Annihilator. La scelta di Jeff Waters è stata quella di rivedere il disco Metal, uscito nel 2007. Un album dal titolo tanto semplicistico e quasi scontato, che oggi replica con un banalissimo Metal II. La particolarità di quel lavoro era la partecipazionr dei tanti musicisti dai nomi altisonanti, tra i quali componenti di Nevermore, In Flames e Lamb Of God. La copertina, già all’epoca altrettanto semplice ed efficace, rappresentava delle catene e delle pedane di metallo. In Metal II sono stati aggiunti pochi dettagli di restauro che vengono riportati in immagine per mezzo di una saldatrice.
La nuova versione dei brani usciti nel 2007 viene effettuata sostituendo Mike Mangini (batteria) e Dave Padden (voce). Ma sostituiti da chi? Beh! Il richiamo alle armi è per l’ex Slayer Dave Lombardo dietro alle pelli e per l’ex Iced Earth Stu Block al microfono. A mio avviso, con una formazione del genere, forse sarebbe stato bello sentire cosa avrebbero potuto combinare di nuovo. Invece ci ritroviamo con nove delle canzoni risuonate, con due cover in aggiunta. La traccia mancante è “Operation Annihilation” che vedeva nel 2007 la collaborazione di Michael Amott degli Arch Enemy. Le due cover sono invece il singolo “Romeo Delight” dei Van Halen e “Heavy Metal Maniac” degli Exciter. Tutte le collaborazioni originali sono state mantenute e missate da Mike Fraser (AC/DC, Van Halen).
Certo le re-incisioni hanno senza dubbio aggiunto un valore al disco originale, ma i pezzi funzionavano già così. Non si può dire che questo disco sia un brutto lavoro, però sicuramente non aumenta di tanto la qualità della vecchia versione. Andava già bene e forse non necessitava di questi ritocchi. Io penso che si possano ascoltare entrambi senza sbilanciarsi troppo né per una né per l’altra copia. Voglio dire che Mangini sta a Lombardo quanto Padden sta a Block. Resta invece la curiosità sul materiale nuovo che si sarebbe potuto ascoltare, con la creatività di un Jeff Waters davvero energico e sempre scoppiettante. Le cover? Sì, ben fatte sicuramente. Forse anche un disco di pezzi risuonati di altri artisti mi avrebbe incuriosito di più. Per chi non lo aveva ascoltato nel 2007: riprendetelo pure. Quale versione? Mah! A vostro piacere!
Nota di redazione: questo disco è dedicato alla memoria di Eddie Van Halen e di Alexi Laiho (il quale appare sul brano “Downright Dominate”).