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Secondo album assolutamente pazzesco per i Sign X: nati dalle ceneri degli storici Châlice, il gruppo teutonico ha deciso di dare alle fiamme i nostri stereo con un disco particolare ed esplosivo. Etichettato come hard rock melodico, ci troviamo di fronte invece ad una varietà di stili che toccano anche il power ed il metal sinfonico (visto l’uso delle tastiere nei primi pezzi).
Sono rimasto piacevolmente spiazzato ed ammaliato dallo stile proposto dal quartetto, che sicuramente non ha badato a minimizzare le soluzioni stilistiche ma, anzi, ha osato buttando tutte queste influenze in un grande calderone, riuscendo miracolosamente ad ottenere un suono distinguibile e personale.
Le dieci canzoni (non conto la versione pianistica di “3 Seconds”) riescono a tenere l’ascoltatore incollato alle casse, donando un senso di novità e al contempo la certezza di trovarsi presso lidi familiari. L’ottima, versatile ugola di Sebastian Zierof mi ha convinto al cento per cento, donandomi una interessante sensazione di esaltazione durante l’ascolto.
In definitiva, se siete alla ricerca di un hard rock melodico con tante sorprese, allora i Sign X fanno al caso vostro. La copertina è un po’ banale ma il loro stile non lo è affatto…