TANKARD + GAME OVER + REVERBER


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EVENTO: TANKARD + GAME OVER + REVERBER
LUOGO: CAMPUS INDUSTRY
DATA: 21 – 05 – 2022

Non è la prima volta che i Tankard si concedono una fine settimana in Italia per qualche data sporadica fuori dal tour. Questo succede perché, nonostante la gloria e la fama di quarant’anni di musica, il quartetto di Francoforte non guadagna ancora abbastanza da potersi permettere di campare di soli dischi e concerti, per cui il lavoro durante la settimana (altro che durante le ferie) difficilmente consentirà di poter prenotare un tour vero e proprio. Tra le date di recupero di quelle spostate per covid vediamo in programma quelle a San Donà Di Piave, a Parma e a Roma.
Noi siamo stati a Parma, al Campus Industry. Un locale davvero perfetto per un’occasione del genere, situato in una zona industriale (come suggerisce il nome stesso) ma soprattutto con un palco davvero adeguato ad ospitare gruppi di medio livello e piccoli festival. Nessuna tessera, mangiare e birra disponibili a prezzi decenti. Sono partito con il mio fedele amico Guerrino, un metallaro di vecchia data, di quelli che non possono mancare ad un concerto del genere. E con il suo “supermercato portatile personale” è ovvio che si entra nel locale leggermente in ritardo, ma con il tasso alcolemico già sulla soglia dell’attenti.

 

REVERBER
Riusciamo però a vedere un paio di buone esibizioni del thrash metal italiano. In primis parliamo dei Reverber, laziali e già al loro terzo album. L’ultimo Sect Of Faceless, uscito un paio di anni fa per Punishment 18. Formazione classica a quattro, fondata da Marco e Alessio nel 2007. Mi hanno ricordato moltissimo i Kreator, come tecnica ma soprattutto come prova vocale. Marco infatti usa uno stile ruvido e sporco un po’ come Mille Petrozza, benché lontano da qualunque vera somiglianza; amabilissimo e con la giusta dose di violenza. Purtroppo i suoni hanno confuso un po’ la prova vocale, ma gli strumenti erano in grande rilievo e tutto sommato l’esibizione complessiva è risultata davvero buona. Gruppo più che adatto alla portata dell’evento. I ragazzi romani non hanno molto tempo a disposizione: sfoderano cinque brani dall’ultimo lavoro e chiudono con “Kamikaze” da Immortal, il disco precedente. Mi sarebbe piaciuto ascoltare qualche pezzo vecchio ma provvederò in separata sede. Intanto abbiamo iniziato nel migliore dei modi.

SCALETTA
Gods Of Illusion
My Name Is Destruction
Nightmareland
Sect Of Faceless
Vlad
Kamikaze

 

GAME OVER
Ricordo ancora i tempi in cui Renato mi parlava degli Asgard, un gruppo speed metal nato nel 2004 e formato da ragazzi ancora giovani e in erba però ricchi di forza e passione. Qualche anno dopo sarebbero nati i Game Over. Siamo nel 2009 e il thrash che portano sul palco i ragazzi ferraresi ricorda le formazioni in stile ottantiano, sia nello stile sia nella tecnica. Il quartetto è rimasto quasi sempre lo stesso, formato da Renato al basso e voce e Alessandro Sansone e Luca Zirone alle chitarre. Unica novità è la presenza di Anthony Dantone, chiamato nel 2012 a sostituire Med. Nati sotto l’ala protettrice della My Graveyard, approdarono prontamente su Scarlet (con cui sono tutt’ora) e ci hanno già fatto regalo di quattro album. Hanno un’energia infinita, una grande professionalità, tecnica da vendere. Calcano il palco con lo stesso stile e l’impatto dei gruppi thrash più blasonati ed internazionali che possono venirvi in mente e, nonostante lo stesso problema audio dei Reverber per quanto riguarda la voce, ne escono più che vittoriosi. Il loro thrash metal è in grado di conquistare pogo e applausi e, nella scelta dei brani, viene preferito Crimes Against Reality all’ultimo lavoro Claiming Supremacy. Sempre bello sentire un paio di pezzi dal primo lavoro, For Humanity, forse il più scanzonato e provocatorio. Speriamo di ascoltare presto nuova musica dai Game Over, ma intanto ce li godiamo dal vivo quando è possibile. Gruppo ormai maturo e pronto per i grandi palchi e concerti da headliner.

SCALETTA
33 Park Street
Fix Your Brain
Another Dose Of Thrash
Masters Of Control
Astral Matter
Last Before The End
Overgrill (El Grillador Loco)
Neon Maniacs

TANKARD
Quasi quarant’anni di carriera per i thrasher di Frankfurt. Dato che la squadra per la quale tifano Geremia e Frank, voce e basso della formazione, ha vinto la Coppa UEFA, mi aspetto che i ragazzi siano piuttosto in forma. Non si tratta poi solo di spiccia tifoseria, ma i Tankard sono una vera e propria istituzione per l’Eintracht Frankfurt, dato che suonarono qualche anno fa il loro inno “Schwarz-weiß Wie” davanti a trentamila tifosi prima della finale con il Borussia Dortmund a Berlino e, tempo dopo, ne registrarono una versione in studio per un EP. Ma i Tankard non sono certo solo questo. Annoverato tra i Big Teutonic Four del thrash metal assieme a Kreator, Sodom e Destruction, il quartetto tedesco ha contribuito dagli anni ottanta e sciorinare dischi e brani particolarmente originali dato che, a scapito di tanti colleghi del genere, ha sempre portato un po’ di ilarità parlando di feste e birra e componendo brani scanzonati a tema alcolico, facendo spesso e volentieri ricorso a giochi di parole (in inglese o nella loro lingua madre). Ci sono comunque anche alcuni brani di denuncia sociale e di attualità. I Tankard salgono oggi su un palco degno della loro stazza musicale e, grazie a suoni più ragionevoli di quelli dei primi due gruppi, partono subito senza indugi con brani di una scaletta ricca di sorprese, che vanno dai primi agli ultimi dischi. Ci ritroviamo in partenza con “Rectifier”, “The Morning After” e “Metal To Metal”, giusto per gradire. Passando dalla preistorica “Acid Death” arriviamo a qualcosa di recente con “Die With A Beer In Your Hand” e “Rules For Fools”. La storica simpatia di Geremia al microfono è ormai una garanzia e lo spazio è tutto suo. Allegro intrattenitore, stuzzica il pubblico con la sua ironia e il suo sorriso, come se potesse o dovesse essere allegro ogni sera. Inoltre c’è un’altra bella cosa ai concerti dei Tankard: i ragazzi sono soliti regalare birre al pubblico! Gerre è poi un furbetto e spesso, durante gli spettacoli, si diverte a scherzare con le poche ragazze del pubblico (sempre in modo giocoso e più che rispettoso). Chiama infatti una dolce donzella a salire sul palco; l’imbarazzata malcapitata non sa cosa l’aspetta ma per fortuna il corpulento cantante le chiede solamente di bere e ballare con lui al ritmo dell’introduzione di “Chemical Invasion”. Dopo “Octane Warriors” si va verso la chiusura con “We’re Coming Back”, cover dei punk Cock Sparrer, allegra ed energica. Ancora una volta una ragazza è co-protagonista in un piccolo scambio con il nostro omone teutonico, che afferma di averla già vista in precedenza… di conoscerla… forse durante una vacanza esotica… in terra italica? Ma no. Naturalmente si vuole presentare “A Girl Called Cerveza”: ecco perché serviva una bionda! Il concerto è al termine e il quartetto si ritrae per pochi minuti. Infatti Olaf, Frank, Andy e Gerre tornano sul palco per i tre brani finali, quelli che chiuderanno definitivamente il concerto. Dopo “R.I.B.” abbiamo le più famose “Zombie Attack” ed “(Empty) Tankard”. Quest’ultima chiude da manuale ogni concerto dei Tankard, che potranno non essere il gruppo più curato e tecnico del pianeta ma hanno saputo, in quasi quarant’anni, conquistare orde di metallari, che ancora vanno a quello che non è solo un concerto bensì una vera e propria festa. Bentornati, ragazzi!!!

SCALETTA
Rectifier
The Morning After
Metal To Metal
Rapting Fire (A Tyrant’s Elegy)
Acid Death
Die With A Beer In Your Hand
Rules For Fools
Time Warp
One Foot On The Grave
Chemical Invasion
Octane Warriors
We’re Coming Back
A Girl Called Cerveza
R.I.B. (Rest In Beer)
Zombie Attack
(Empty) Tankard

 

Reverber

Game Over

Tankard

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