OTUS – Torch

Titolo: Torch
Autore: Otus
Nazione: Italia
Genere: Post-Metal/Sludge
Anno: 2022
Etichetta: Time To Kill Records

Formazione:
Fabrizio Aromolo: Voce e Synth
Daniele Antolini: Basso
Fabio Listrani: Chitarra
Brunomaria Cosenza: Chitarra
Leopoldo Russo Ceccotti: Batteria

Tracce:
In Tenebris: 01.21
Through The Flesh: 07.24
The Vessel:12.15
Apnea: 05.37
Ex Tenebris I: 10.46
Ex Tenebris II:05.55

Voto del redattore HMW: 9/10
Voto dei lettori: 9.0/10
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Visualizzazioni post:487

Quello che i romani Otus realizzano con Torch, loro secondo album, è un’esperienza sonora mirata a far intraprendere all’ascoltatore un viaggio interiore, alla scoperta del proprio Io. Sei le tracce che compongono questo lavoro che si muove in bilico tra brutalità e misticismo, suggestioni progressive, episodi ossessivi sostenuti e mantra evocativi.

In molte interviste rilasciate dalla formazione capitolina è stato posto l’accento su quanto le filosofie orientali e l’accrescimento spirituale che è alla base delle stesse, abbia influenzato il messaggio di fondo di questo disco che nella metafora della torcia individua lo strumento a nostra disposizione per indagare, esplorare ed infine comprendere il nostro spirito.

Questo disco è l’esempio perfetto della compresenza assolutamente funzionale di forma e contenuto.

Si comincia dalla suggestiva copertina, piena di immagini e simboli criptici che sembrano avvisare l’ascoltatore del pericoloso e tortuoso percorso che sta per intraprendere. I brani hanno tutti una durata media abbastanza lunga, in quanto ogni traccia conosce un crescendo ed un’evoluzione continua in cui una cellula melodica iniziale prende vita e si sviluppa in maniera lenta, ma inesorabile…come la ricerca di sé, come la vita.

In questo disco c’è una ricerca del suono molto accurata che non disdegna l’utilizzo di sintetizzatori, elementi rumoristici e l’utilizzo della voce pulita in alternativa ad un growl ruvido e disperato che tiene alta l’attenzione dell’ormai iniziato ascoltatore.

Da quando ho cominciato a scrivere su queste pagine le mie recensioni ho avuto modo di scoprire che il nostro Paese è pieno di gruppi grandiosi, dotati di un suono di respiro decisamente internazionale che non hanno assolutamente nulla da invidiare alle varie scene europee e statunitensi, anzi!

Gli Otus sono tra queste realtà e a mio avviso in questo periodo il movimento underground italiano è più in forma che mai!

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