Visualizzazioni post:3927
DIABOLUS IN MUSICA – Il metal in mostra a Parigi
Avevamo visto di sfuggita un articolo che parlava di questa mostra, ma ovviamente la mia memoria ha fatto cilecca come sempre e me ne sono completamente dimenticato. Per fortuna, i cartelli pubblicitari della metropolitana di Parigi, mostrano un’immagine inequivocabile che attira la nostra attenzione. DIABOLUS IN MUSICA è un’esposizione sull’heavy metal che sarà a Parigi fino alla fine di settembre. Lo so, c’è poco tempo, ma se qualcuno di voi ha programmato una vacanza nella ville lumière o magari una trasferta di lavoro, vi consiglio di passare alla Filarmonica per dare una sbirciata a questa fantastica esposizione. Mi sono chiesto se ne valesse la pena e devo ammettere che per me è stata una cosa curiosa e simpatica. Ci abbiamo passato circa un’ora e mezza perchè nonostante non sia enorme, è ricca di dettagli e ben rappresentata. Il costo è di 14 euro a persona e dentro ci potrete trovare strumenti, memorabilia ed oggetti vari, presi più che altro da molti Hard Rock Cafè o varie collezioni private. Il tutto però è presentato davvero bene. L’ingresso è un muro di amplificatori Marshall che introduce gli avventori a questa mostra un po’ oscura, ma ben rappresentata.
E’ ovvio che l’ombra del diavolo e del satanismo sia presente un po’ in molti dettagli ed è inutile negarlo quanto tutta la cultura metal ne sia sempre stata affascinata. Si parte dagli albori, tra Led Zeppelin e Black Sabbath, Aerosmith e varie contaminazioni primordiali per poi arrivare a delle sale tematiche dove oltre a delle immagini di copertine e simboli tra i finti vetrage vengono rappresentati i vari esponenti scomparsi del genere di cui si è trattato. Per esempio il thrash metal è ricco di riferimenti a molti gruppi con mascotte o simboli e in alto campeggia l’immagine di Cliff Burton con la data della sua morte. Così un po’ per tutti i generi, ci sono cimeli che vanno dalla moto di Nikky Sixx dei Motley Crue, al basso di Robert Trujillo disegnato dalla moglie artista, all’asta del microfono di Jonathan Davis dei Korn ad opera di Giger.
Si trovano anche alcuni cimeli come diverse maschere e cappelli usati da vari artisti famosi che li hanno resi facilmente riconoscibili e ci sono alcune tavole o bozze di artisti che hanno disegnato copertine decisamente note. A propositi di copertine, c’è una parete con tanti vinili che rappresentano illustrazioni ispirate a quadri di artisti famosissimi. Tutto è corredato ovviamente da spiegazioni molto dettagliate. C’è poi una parte dedicata ai “guitar hero” con chitarre e pedaliere per gli appassionati della tecnica.
Girando tra i vostri artisti o generi preferiti naturalmente potrete ascoltare della musica a tema per cui la mostra è in qualche modo viva e non ci si annoia di certo. Alcune cose sono state installate per alimentare curiosità, forse senza uno scopo ben preciso o per riempire degli spazi. C’è una parete di magliette metal che non hanno un vero e proprio scopo. Avrei preferito vedere quelle che sono diventate famose, magari perchè indossate da artisti in certi tour o in particolari occasioni (c’era per esempio quella indossata da Gary Holt con la scritta Kill The Kardashians).
C’è anche la stanzetta tipica del metallaro. E’ una sorta di luogo che potrebbe essere una cameretta o una stanza da ascolto del classico metallaro. Io mi ci sono ritrovato parzialmente e comunque mi ha fatto sorridere. Verso la fine poi c’è uno schermo a 360° con la proiezione di un concerto dell’Hellfest che fa in modo di ritrovarvi all’interno di un grande pogo tra personaggi che sembrano davvero attorno a voi e naturalmente ottima musica assordante. Insomma una sorta di esperienza che simula cosa si può provare ad essere ad un festival. C’è poi una piccola stanzetta con le poche glorie metal francesi su cui troneggiano Gojira e Loudblast. Prima dell’uscita troviamo una gran parete con tantissimi poster di festival metal di tutto il mondo e vi garantisco che c’è davvero tanta roba. Ultimo, in fondo, un diagramma a cerchi collegati tra loro come pianeti dei vari generi musicali e di quanta e quali connessioni ci siano tra di essi. Davvero mooolto interessante.
Come ogni museo o esposizione che si rispetti, all’uscita si trova un negozietto di cimeli. Purtroppo i libri sono tutti in francese e vinili e CD sono a prezzi davvero troppo alti. Ci consoleremo con la FNAC (una sorta di media world/feltrinelli francese che ha vari punti nella città) e i suoi prezzi bassi, con delle offerte davvero ammalianti.
Insomma forse i francesi si stanno svegliando dal torpore del pop e del rap sicuramente più in voga tra i cugini d’Oltralpe. L’Hellfest ha avuto una gran risonanza in tutto il Paese ed oltre a cominciare a vantarsi delle loro glorie come hanno fatto con i Gojira in apertura ai giochi olimpici, i nostri amici francesi hanno deciso di osare ed esporsi con questa mostra che sembra davvero ben fatta e ben riuscita. Oltre a raccontare la storia e spiegare un po’ le stranezze e le particolarità di questo mondo, può attirare i neofiti e divertire i fanatici del genere. Inoltre in una capitale come Parigi e con una buona pubblicità, avrà sicuramente calamitato diversi turisti. Noi siamo capitati in un giorno infrasettimanale, di mattina e devo dire che la Filarmonica era piuttosto frequentata. Altra grandissima scelta quella di sistemare una mostra di carattere musicale in un luogo così particolare e di contrasto, ma tanto affine in qualche modo alla musica metal. Insomma se vi capita, dategli un’opportunità. Potreste rimanerne colpiti. Inoltre… c’è sempre da imparare!
https://philharmoniedeparis.fr/en/activity/exposition/26866-metal