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Tra i migliori gruppi hard-rock in Italia (e non solo), i Danger Zone non si fermano e, dopo due ottimi lavori come Closer To Heaven e Don’t Count On Heroes, tornano con nuovo ed entusiasmante album. La spumeggiante “I Like It” è subito un pezzo al 100% Danger Zone con un ottimo il riff d’apertura, la superba voce di Gigantelli, calda nelle strofe e più graffiante nel ritornello e un ottimo assolo di Priori.
La già nota “Evil” (uno dei pezzi disponibili sul web prima dell’uscita del disco) non fa altro che ribadire la bontà compositiva ed esecutiva dell’album, mentre “Tell Me Truth” s’inoltra in territori più prossimi all’a.o.r., grazie ad atmosfere più rilassate e a una maggior presenza delle tastiere. “I Don’t Care” presenta un fantastico riff e se il ritornello risulta un po’ banale, vi rimedia la successiva “Too Late”, brillante ballata ancora dai connotati smaccatamente a.o.r.
La rocciosa e piacevole “Run (From The Madness)” mostra il lato più hard del gruppo, “I’ll Make It Right” è la più solare e melodica del lotto, con chitarre e tastiere a scambiarsi gustosamente gli assoli, “Hurt” e “When You Broke My sono due semplici ma coinvolgenti esercizi di ottimo hard-rock e “Faithless Ways” è una semi-ballad emozionante.
L’epilogo dell’album si trova in “Straight Down The Line”, ennesima buona traccia, che sancisce un altro ottimo risultato in casa Danger Zone. Seppur leggermente inferiore al capolavoro “Closer To Heaven”, siamo sempre al cospetto di un gruppo talentuoso che continua a stupire.
Disco strepitoso! Qui ci sono ancora idee, talento compositivo, cura dei suoni e degli arrangiamenti come se ne sentono pochi. Gigantelli è in forma smagliante, la coppia Priori/Mazzini costruisce arrangiamenti superlativi e sanguigni. I Don’t Care ha una prima parte semplice ed efficacissimo, poi dalla seconda strofa inventa un portamento armonico modificato quel tanto che basta a dare nuova energia e propulsione alla canzone. Idee, qui ci sono idee, doti creative, playing preciso ed efficace e capacità nel rendere i suoni. Le chitarre sono dirompenti! Concordo su Closer To Heaven, a gusto mio un po’ superiore al successivo Don’t Count On Hero, ma credo che la svolta ci sia stata con Undying Reloaded con l’entrata in scena di Mazzini alle tastiere e alla scrittura, altro talento. Se potete, andate a vederli live perché sono una forza. Travolgenti !