CASTLE – Elizabeth “Liz” Blackwell e Mat Davis


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Intervista raccolta da Fabio Perf.
In occasione dell’unica data italiana di supporto al nuovo album “Evil Remains” , abbiamo avuto modo di scambiare due parole con Elizabeth “Liz” Blackwell (voce solista e basso) e Mat Davis (chitarra e seconda voce) dei Castle, che si sono dimostrati persone molto disponibili e alla mano. Ecco il resoconto della nostra chiacchierata!
State affrontando il tuo europeo per supportare il nuovo album Evil Remains, come sta andando finora?

[Liz] Fantastico! È bello essere tornati in Europa ed essere di nuovo “on the road”! Il responso è molto positivo e stimolante, davvero grande!

Prima di parlare del nuovo album, come mai è passato così tanto dal precedente Deal Thy Fate? Suppongo in parte sia a causa della pandemia…

[Liz] Sicuramente in parte è per quello, ma soprattutto perché siamo stati praticamente in giro per una decina d’anni e abbiamo dovuto ricaricarci e riposare. Ovviamente il covid ci ha tenuto fermi ma abbiamo anche voluto prenderci il nostro tempo per scrivere l’album dato che non avevamo nessuna pressione e nessuna fretta. In ultimo, abbiamo creato un disco molto buono, che è il culmine di tutto il lavoro fatto in questi anni; inoltre considera che c’è voluto almeno un anno per pianificare il nuovo tour europeo.

Nel mentre avete anche pubblicato un disco dal vivo, One Knight Stands: Live in NY: è stato anche un modo per riempire il gap tra le due uscite?

[Liz] Esatto, ma il disco dal vivo era qualcosa che volevamo fare, qualcosa da portare con noi in tour e un regalo per in fan; inoltre volevamo catturare la nostra essenza dal vivo, che è diversa da quello che puoi sentire su disco. È uscito per la nostra stessa etichette e quindi è stato molto divertente lavorarci su, mixando il tutto durante la data di New York: penso che suoni molto bene e possa essere anche un bell’oggetto per i collezionisti.

Vi vedete di più come una gruppo da concerti o un da studio?

[Liz] Vedendo com’è lo scenario attuale, sicuramente abbiamo più seguito suonando dal vivo, coltivando nuovi fan, incontrando la gente e creando una sorta di connessione.
[Mat] Penso che siano due parti distinte della band. Mettiamo molto impegno per creare qualcosa in studio, per i nostri dischi, ma quando suoniamo dal vivo è come se facessimo una decomposizione, quasi riscrivendo la nostra musica: la immaginiamo come una possibile rappresentazione di noi dal vivo. Quando ci senti dal vivo noti subito che c’è una differenza rispetto al disco e questo è un bene perché non vogliamo suonare esattamente come in studio ma vogliamo infondere un’energia extra; alcune parti risulteranno più in evidenza e altre meno…per noi così è più interessante!

Il vostro nuovo album Evil Remains è uscito da poco, che differenze ci sono rispetto ai presenti dischi? Se ce ne sono…

[Liz] Rispetto ai precedenti dischi ci siamo presi molto più tempo per realizzare e scrivere questo album, credo sia la differenza più evidente, avendo molto più tempo per definire il suono del disco.
[Mat] Per quel che mi riguarda, riallacciandoci alla precedente domanda, è stato come essere contemporaneamente sia una band dal vivo che una studio: abbiamo creato i pezzi in modo che potessero suonare bene dal vivo e abbiamo lasciato che si sviluppassero per più tempo, in modo del tutto naturale. Per questo non ci saranno grosse differenze dallo studio al palco, ed era quello che volevamo, dato che avevamo molto tempo a nostra disposizione per scrivere; abbiamo realizzato dei demo, riarrangiandoli e lavorandoci sopra, seguendo l’evoluzione naturale dei pezzi.Quali sono le differenze tra andare in tour in Europa piuttosto che negli Stati Uniti?

[Mat] Oh, ci sono grosse differenze (ride, ndPerf)!
[Liz] 1) gli spostamenti in Europa: molto più brevi! 2) l’ospitalità! È di prim’ordine in Europa! La differenza tra i piccoli palchi e quelli più importanti è praticamente inesistente. Il cibo, l’accoglienza, la cura dei dettagli…è completamente diverso. In America non raggiungiamo questi livelli (ride ndPerf)!
[Mat] È diverso, è una questione di cultura…qui c’è più organizzazione! Per una band americana venire qui è molto costoso ma il sistema qui ti supporta….negli Stati Uniti non c’è questa organizzazione per i gruppi come il nostro è molto un “fai da te”… Qui magari non sappiamo bene dove stiamo andando, non sappiamo bene come comunicare e, a volte, può essere duro ma c’è un’organizzazione che ti aiuta. Negli USA è facile comunicare ma non hai nessuno che ti prenota una stanza in hotel, o ti prepara del cibo ecc… Per queste cose è più semplice in Europa.

Recentemente hanno suonato da noi, in un importante festival, diverse band americane di puro heavy metal: Cirith Ungol, Warlord, Haunt, Hell Fire… Vi sentite parte di questa scena o siete qualcosa di diverso dall’heavy metal tradizionale?

[Liz] Sì, ci sentiamo parte di essa! Abbiamo suonato molto, incontrando diverse formazioni underground, con un diverso stile. Ma sì, sicuramente, facciamo parte di questa scena metal.

I vostri testi sono ispirati all’immaginario horror. Vorrei chiedervi se prendete spunto dal mondo del cinema o dalla letteratura? O magari da entrambe le cose.


[Mat] Non saprei…non è che prendiamo spunto da un qualcosa alla lettera, magari da un film dell’orrore o cose di questo tipo… è più come avere in mente un’immagine e crearci attorno una nostra storia, non necessariamente con un significato profondo…ma è un po’ come far uscire i nostri pensieri, le nostre idee prendendo ispirazione da qualsiasi cosa. Una parola chiave può darti l’ispirazione e da lì sviluppi il tutto. Magari non è un messaggio potente ma è un qualcosa che sta bene con la nostra musica…è un po’ come raccontare una storia. Ad esempio “Queen Of Death” parla dei Vichinghi, del Valhalla, ma non segue in modo letterale il periodo storico, è più un racconto che si lega bene con la musica, una specie di grido di battaglia e per noi funziona…e se funziona va bene!

Non è la prima volta che suonate in Italia, conoscete per caso qualche gruppo italiano?


[Mat] Non molto in realtà…amo i Bulldozer, ovviamente i Goblin (ride e mi fa vedere la sua maglietta dei Goblin, ndPerf) ma non seguo molto la scena attuale e solitamente ascolto le vecchie band anche se ci capita di approfondire quelle con cui andiamo in tour e forse riuscirò a scoprire qualche nuovo gruppo italiano…magari tu puoi suggerirci qualcosa!
 Gli faccio qualche nome, tra cui Death SS e Mat si illumina: oh certo! Ascolto i Death SS, solo non ricordavo che fossero italiani (ride, ndPerf)!
Al vostro banchetto vendete sia vinili che CD dei vostri album. Credete ancora nel supporto fisico per la musica?

[Liz] Assolutamente! Li adoro! Specialmente nella scena metal! Mi piace collezionarli e personalmente amo i vinili!
[Mat] Ascolto poco la musica in streaming, decisamente preferisco avere un album fisico!

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