Visualizzazioni post:144
Recensione scritta da Fabio Perf.
Inarrestabili i Tierra Santa! Dopo appena due anni dal precedente Destino, con in mezzo un album dal vivo, gli iberici tornano con un disco di inediti, il dodicesimo della loro carriera.
Com’è questo “Viaggio Epico”? I Tierra Santa non stravolgono le carte in tavola e ci propongono una decina di canzoni che riprendono storia, miti e leggende, tipicamente con il loro stile che abbraccia il metal classico, ma non disdegna qualche puntatina nell’hard rock, anzi, la vena melodica e un po’ rockeggiante, è maggiormente presente in alcune tracce, soprattutto grazie alle tastiere.
Un Viaje Épico, che apre l’album, è un po’ il manifesto del disco nonché dei Tierra Santa stessi: un’introduzione di tastiere dal sapore orchestrale e un incipit evocativo del cantante/chitarrista Ángel San Juan, ci guida verso un’imperiosa e piacevole cavalcata, grazie a degli ottimi intrecci delle chitarre. Il passaggio tra ponte e ritornello è da manuale, con una bella melodia in evidenza e delle splendide parti soliste di chitarra. Tutto molto semplice, tutto assolutamente funzionante. Un sicuro classico delle prossime esibizioni dal vivo!
Naturalmente sono presenti i brani più veloci, le famose cavalcate maideniane alla Tierra Santa (“Inmortal”, “Excalibur”), accostati a momenti più epici e sofferti (“Ícaro”).
Non mancano nemmeno gli episodi più melodici, con una forte presenza di tastiere (“El Regreso De Un Héroe”, “Abre Tu Corazón”), né l’immancabile “lentone” romantico e malinconico (“Gracias”).
Un Viaje Épico è quindi, nel bene e nel male, un disco con tutti i crismi del suono del combo spagnolo. Non è un album imprescindibile (e sicuramente inferiore all’incalzante Destino), ma si fa ascoltare ugualmente con piacere.
Se seguite e apprezzate l’ultimo corso dei Tierra Santa, Un Viaje Épico non dovrebbe deludervi.