MINDWARS – V

Titolo: V
Autore: Mindwars
Nazione: Stati Uniti d'America / Italia
Genere: Thrash Metal
Anno: 2025
Etichetta: High Roller Records

Formazione:

Mike Alvord: voce e chitarra
Rick Zaccaro: basso
Roby Vitari: batteria


Tracce:

01. Stand Guard At The Gates Of Your Mind
02. West Of Nowhere
03. The Road To Madagascar
04. Chasing The Wind
05. Beneath The Trees
06. Live To Die
07. Crusaders
08. Source Of Destruction
09. Into The Known
10. Vultures Of The Eighth Wonder
11. The Logical Song


Voto del redattore HMW: 7/10
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Attivi dal 2013, i Mindwars possono essere considerati una sorta di supergruppo: il trio infatti è stato formato da Mike Alvord, già chitarrista degli storici thrasher statunitensi Holy Terror (il cui secondo album, uscito nel 1988, si chiamava, per l’appunto, “Mind Wars”) e il nostrano Roby Vitari, già batterista dei seminali Headcrasher, ma pure di importanti gruppi italiani del calibro di Jester Beast, Creepin’ Death e The Art Of Zapping. L’unione di questi due notevoli musicisti, ha sempre prodotto album piacevoli e ben suonati e il quinto della serie non tradisce le attese. Uscito nel 2024 come autoproduzione e prontamente ristampato nell’anno in corso dalla lungimirante High Roller, il lavoro risulta chiaramente influenzato dal thrash della bay area, con ovvi rimandi alle sonorità dei mai dimenticati Holy Terror.

Il trio qui propone comunque un thrash abbastanza diversificato nel quale, accanto a pezzi più derivativi come la galoppante “Stand Guard At The Gates Of Your Mind” e “Chasing The Wind”, dove si segnala l’ottimo lavoro di Rick Zaccaro al basso, svetta il valido excursus strumentale di “The Road To Madagascar”. Se Alvord dal punto di vista vocale risulta son troppo acido, i riff e gli assoli risollevano decisamente la sua prova in questo album. In “Beneath The Trees”, per esempio, si odono echi dei Megadeth più oscuri, mentre “Crusader” e “Source Of Destruction”, nella loro linearità, sono due buoni esempi di thrash classico sulla scia di Vio-lence e Testament. Se nel finale l’album perde un po’ di smalto, la curiosa cover di “The Logical Song” dei Supertramp in chiave thrash risulta comunque piacevole e non scontata.

Senza gridare al capolavoro, i Mindwars sfornano un altro buon album di thrash ottantiano, composto da un personaggio che ha contribuito, in quel florido periodo, a tenere alta la bandiera del genere.

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