SEVEN SISTERS – Shadow Of A Fallen Star pt. 2

Titolo: Shadow Of A Fallen Star pt. 2
Autore: Seven Sisters
Nazione: Gran Bretagna
Genere: Heavy Metal
Anno: 2025
Etichetta: Dissonance Productions

Formazione:

Kyle McNeill – Voce, Chitarra
Graeme Farmer – Chitarra
Gareth Martin – Basso
Sammy Christou – Batteria


Tracce:

01. Astral Prophecies
02. Solar Winds
03. Heart Of The Sun
04. Andromeda Descending (A Fallen Star Rises)


Voto del redattore HMW: 9/10
Voto dei lettori: 10.0/10
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Recensione scritta da Fabio Perf.

Aspettative altissime del sottoscritto per il seguito di Shadow Of A Fallen Star pt. 1, un gioiellino di Heavy Metal, con classe da vendere! Ora è finalmente disponibile la seconda e conclusiva parte di questo concept (vi rimando alla precedente recensione per capire di cosa si tratta).

Come suona questo Shadow Of A Fallen Star pt. 2? I Seven Sisters non si fermano e ripartono esattamente dalla “parte 1” MA guardando avanti, aggiungendo sempre qualche tassello, qualche elemento in più… progredendo! Progressione è la parola chiave.

Ho sentito spesso associare il termine Progressive Metal alle ultime uscite del quartetto inglese ma bisogna un attimo contestualizzare: se pensate a quello che è oggi il Prog Metal (i vari Dream Theater o i gruppi sperimentali che sono in voga oggigiorno), i Seven Sisters sono ben lontani da questo stile. Se invece andiamo più indietro, ai tempi in cui i primi Fates Warning, Queensrÿche, Crimson Glory ecc… venivano etichettati come “Progressive Metal”, allora ecco che i Londinesi possono essere inseriti tranquillamente in questo filone, anche se la base del loro sound è sempre legata al metal classico.

La prima evidente caratteristica di questo album è che è composto solamente da quattro tracce, con la conclusiva di ben 20 minuti di lunghezza (il disco si aggira intorno ai 38 minuti di durata, più o meno come il precedente)!
Arpeggi soffusi introducono “Astral Prophecies”, il brano che apre il disco, ma lasciano immediatamente spazio a una cavalcata metal con degli ottimi fraseggi di chitarra. Gli ingredienti tipici dei Seven Sisters ci sono tutti, a partire dalle belle melodie vocali che sfociano in un ritornello a dir poco imperioso! Non manca nemmeno una roboante fuga strumentale, in cui le chitarre si ritagliano un ampio spazio, con la sezione ritmica che non rimane certo a guardare, alternando momenti più lenti a vere e proprie sfuriate metalliche! In conclusione, il bel ritornello riprende la scena, con la caratteristica voce del cantante e chitarrista Kyle McNeill in primo piano. Se il buongiorno si vede dal mattino… ma siamo solo all’inizio!

Con il seguente “Solar Winds” ci troviamo di fronte a un suono più metal, il linea con la parte 1, in cui si percepisce un’atmosfera drammatica e di tensione dovuta alla storia narrata. Anche qui possiamo apprezzare uno stacco centrale con momenti soffusi, chitarre acustiche alternate a repentine ripartenze metalliche.
“Heart Of The Sun” è il brano più accessibile e canonico del disco (non per niente scelto come singolo), in cui la melodia vocale ti rimane subito in testa, grazie al bel ritornello ideato dai Seven Sisters, sempre in grado di creare delle pregevoli melodie. Ottimo anche il solo di chitarra che riprende, in parte, la melodia portante del pezzo.
Ed eccoci arrivati alla suite “Andromeda Descending (A Fallen Star Rises)”, che “risponde” all’ouverture del primo disco, “Andromeda Rising”!

Come potete intuire, il brano è ricco di dettagli e cambi di scena. Si parte con fraseggio di chitarra che fa da portante alla prima parte del pezzo. Si odono chiaramente anche le tastiere mentre la parte vocale è ricca di tensione, sostenuta da una possente ritmica. Il primo stacco strumentale è inizialmente sulfureo, quasi impercettibile, con la chitarra che sciorina note piuttosto lunghe e lente. Poi il basso solista… che lascia immediatamente spazio a un riff metallico, cadenzato e pesante: ci troviamo idealmente alla seconda parte della suite e sembra di sentire le fughe dei primissimi Dream Theater. Ancora una volta la voce mantiene un tono quasi drammatico: tra l’incedere metallico della ritmica e delle chitarre, veniamo poi catapultati in una lunga cavalcata strumentale che mischia perfettamente il metal più classico con qualche rimando progressive. Il tutto va a sfumare nuovamente, in modo lento e misterioso… Si riprende con la voce, qui più evocativa e speranzosa; una coda strumentale richiama il medesimo tema vocale (in modo però più incisivo e supportato da un impianto prettamente metal) e ci guida all’epilogo definitivo, con le chitarre che sfumano fino a scomparire… Questo è quanto! Si rimane attoniti, con quella piacevole sensazione di parziale sgomento ma con la voglia di ricominciare da capo!

Se dovessi trovare a tutti i costi un difetto a questo disco, direi il numero di tracce: benché il minutaggio non sia dissimile dal precedente lavoro, una traccia in più non avrebbe guastato. D’altro canto, se si considerano le due parti come un’unica opera omnia, ci troviamo tra le mani un lavoro eccezionale! Ergo, conoscete già i Seven Sisters? Comprate da subito il loro nuovo album! Non conoscete ancora i Seven Sisters? Fatevi un grosso favore e ascoltatevi Shadow Of A Fallen Star pt. 1 & 2 (e magari procuratevi anche il secondo album, Cauldron And The Cross).
Shadow Of A Fallen Star pt. 2: già il disco dell’anno?

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