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Live At Rock Imperium Festival, è il primo disco dal vivo dello straordinario cantante Ronnie Romero (Rainbow di Ritchie Blackmore, Lords Of Black, The Ferrymen, Sunstorm ed Elegant Weapons), in cui lui e la sua band offrono un’esibizione musicale impressionante di fronte al pubblico di uno dei più grandi festival europei: il Rock Imperium Festival spagnolo di Cartagena.
“Volevo davvero pubblicare un album dal vivo, per mostrare a tutti quanto mi piace suonare e le capacità dei musicisti che ho al mio fianco! È anche un passo avanti nella mia carriera da solista. E non c’è posto migliore del mio amato Rock Imperium Festival in Spagna! Grazie mille a Frontiers Music, Manu Giménez, Andy C. e alla mia band per aver reso tutto questo possibile! Spero che tutti apprezzino questa performance!”, afferma il cantante cileno.
Il punto di riferimento del vocalist sudamericano è sempre stato il compianto e mitico Dio del quale ha continuato l’eredità artistica ma mettendoci, nel tempo, anche del proprio. La mescolanza tra un robusto e classico hard rock e il metal melodico si odono quindi anche dal vivo nel primo giorno di festival. Qui oltre alla bravura dei suoi musicisti, si ode soprattutto l’infuocata e passionale voce del cantante cileno che la fa da padrone su un palco in cui si esibiscono pure gli Extreme, gli Uriah Heep e gli Judas Priest. A parte le canzoni “Ferryman” e “The Last Ship”, entrambi tratti dal suo album di debutto con i The Ferrymen – il set è composto interamente da materiale tratto dal suo recente album Too Many Lies Too Many Masters del 2023 con una scaletta che esalta le sonorità dei Rainbow e dei Sunstorm. Quello che colpisce in questa registrazione è che il cileno ha una grande anima rock che contagia con le sue emozionanti e melodiche corde vocali ma questa non è una novità perché di recente al Frontiers Rock Festival VII ha dato un’altra dimostrazione di bravura e di grandissima potenza vocale. La voce di Romero è perfettamente a suo agio su queste sonorità ma il singer è in grado di cantare qualunque cosa senza porsi dei limiti. Le tracce dell’ultimo platter solista che innescano il concerto sono: la tellurica “Cast Away On The Moon”, la cadenzata e atmosferica “I’ve Been Losing You” e la massiccia e sinistra “Chased By Shadows”. Entrambe sono piene di forti melodie e ammalianti ritornelli esaltati dall’acutissima ugola del cantante. Il chitarrista José Rubio è il braccio destro di Ronnie che con la chitarra elettrica sprigiona inarrestabili riff chitarristici e una potente energia grazie ai suoi veloci e possenti assoli. Le urla e gli appalusi degli spettatori sono però per tutti, compresa la formidabile e precisissima sezione ritmica formata da Andy C. e da Aurelian Dinca. L’energia e l’adrenalina continuano con la robusta “Ferryman” e con “Too Many Lies Too Many Masters” in cui l’imponente refrain è soprattutto un omaggio al classico heavy metal di band come i Judas Priest, ma con una interpretazione vocale dove il frontman canta a squarciagola e con lo stile di Ronnie James Dio di cui è un grande seguace. Con il nuovo singolo hard and blues, “Crossroad”, il cileno cambia registro rallentando il ritmo ma inasprendo di più il suono per via di una tirata sei corde elettrica, di una battente sezione ritmica e di un crescendo vocale che fa di Ronnie uno dei migliori cantanti rock in circolazione.
“Un brano davvero speciale e inaspettato che abbiamo aggiunto all’album nel 2023. Ci mancava un pezzo e José Rubio è arrivato con questo riff blues quindi la scrittura è stata totalmente improvvisata! Comunque, questo brano è diventato uno dei preferiti del pubblico durante i concerti!!”, dice Ronnie.
Un altro aspetto positivo è quello di saper intrattenere i fans e Romero lo fa in modo eccellente parlando con loro in spagnolo e facendo vibrare i timpani dei presenti con la sua ardente e profonda voce che in certi momenti incorpora anche sfumature di Joe Lynn Turner. La tambureggiante e grezza “Not Just A Nightmare” mette ancora in mostra tutte le sue micidiali capacità vocali anche se il pezzo non spicca per originalità ma si salva per l’ottima melodia. Piace comunque ascoltare la spensieratezza e la forza sonora di una band tecnicamente perfetta, come nella coinvolgente “The Last Ship” caratterizzata dalle ottime armonie sviluppate dalla tastiera di Fran Gil Torres, dai prolungati assoli al fulmicotone di Rubio e dalla solida doppia cassa di Andy. Il drummer continua possentemente anche nella penultima “Vengeance”, dove si intravede un’imitazione di Rob Halford da parte di Ronnie che con le sue enormi estensioni vocali fa esplodere il rumoroso pubblico presente. Sembra l’ultima song in scaletta ma il saggio Ronnie saluta tutti con la cover “Rainbow In The Dark” di Ronnie James Dio, un vero e proprio inno al classico hard rock ottantiano in cui si mette ancora in luce l’ottimo guitar hero Rubio, il quale stupisce con la sua destrezza e i suoi virtuosismi finali. I sinceri applausi, le urla e i cori della platea chiudono un live ben riuscito dove spiccano le brillanti e caldissime corde vocali di un uomo che ha ormai raggiunto meritatamente la popolarità per via della sua prolifica attività musicale che lo ha portato meritatamente alla ribalta della scena hard rock/metal.