VICIOUS RUMORS – Geoff Thorpe


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VICIOUS RUMORS – Amici con stile

 

 

Reduce da un tour, un grave infortunio alla spalla, ma soprattutto un album, The Devil’s Asylum, eccoci al cospetto di Geoff Thorpe, chitarrista, compositore e fondatore dei Vicious Rumors.

In questa chiacchierata ci racconta il processo che ha portato come risultato l’ultimo album, i vari cambi di formazione che sono avvenuti in tempi abbastanza recenti e le dinamiche che si creano in un gruppo con più di 40 anni di carriera alle spalle, senza risparmiare qualche aneddoto dei tempi d’oro.

 

 

Entriamo subito nel vivo!

Quando ho ascoltato per la prima volta l’album, sono rimasto sorpreso da molti aspetti. Prima di tutto: è un album più sul versante mid-tempo, ed è strano perché sono abituato al materiale veloce dei Vicious Rumors, e ciò mi ha colto di sorpresa!

Direi che di veloci ci sono “Bloodbath”, “In Blood We Trust”, la title track e poco altro…

La parte finale dell’album è più veloce… “Better Than Me” e “The Devil’s Asylum” sono abbastanza veloci!

Sai, non stavo cercando qualcosa di veloce o lento, volevo solo catturare un riff potente e un sentimento forte, come in “Dogs Of War”, “Butcher’s Block”, “Abusement Park”…

La mia preferita!

Sai che in quella canto io?! E abbiamo appena girato un video che uscirà più avanti! Comunque, stavo cercando canzoni più incentrate sulla struttura, brani che restassero in testa alla gente piuttosto che pezzi ultra-veloci, e questo mi ha fatto capire che nel prossimo disco voglio assolutamente includere almeno quattro brani speed metal, perché a volte mancano anche a me!

Credo sia normale perché, quando penso ai Vicious Rumors, l’associazione con la velocità è automatica!

Il percorso attuale è più vicino ai VR vecchia scuola rispetto agli ultimi due album in studio, a molti questa cosa piace, e tendo a essere d’accordo, anche perché il nostro primo album è stato ristampato dalla nostra etichetta e abbiamo fatto un tour dedicato, cosa che ci ha riportato in quel tipo di mood musicale. Mi sento piuttosto libero quando scrivo, ma voglio sempre che ci sia il sound dei Vicious Rumors, e credo che ci siamo riusciti. Ho notato che alcune band di successo stavano semplificando il proprio sound e ho pensato che, magari, semplificando anch’io un po’ e rendendo il tutto più “pane e carne” — immediato, d’impatto — avrei potuto raggiungere più persone. E adesso siamo al secondo posto nella classifica NACC delle radio universitarie, insieme a Helloween e Bruce Dickinson, ed è fantastico!

Spero davvero che il pubblico abbia pazienza e aspetti che io mi rimetta per poter tornare a spaccare, dato che abbiamo dovuto posticipare trenta date del tour negli USA a causa del mio infortunio. Abbiamo raggiunto 130.000 visualizzazioni per l’ultimo video in meno di due mesi, c’è molto fermento intorno ai Vicious Rumors e abbiamo una buona chimica con i nuovi membri. Dal vivo la band sarà ancora migliore.

Quando vi ho visti a Como a maggio eravate già affiatatissimi!

È stato un concerto divertente, ed è sempre un onore per noi suonare in Italia! Chalice (voce, ndr) e Denver (chitarra, ndr) sono davvero dei grandi, e Larry (Howe, batteria, ndr) ed io abbiamo dovuto affrontare la realtà: abbiamo oltre 60 anni, e chissà ancora per quanto potremo fare questa vita, quindi è davvero importante farlo con persone che ci piacciono e a cui vogliamo bene. Per questo siamo molto entusiasti di tornare in tour con i ragazzi l’anno prossimo!

Quanto è importante l’amicizia in una band, soprattutto in una come i Vicious Rumors?

La maggior parte della gente non sa quanto sia dura stare in una band, quanti sacrifici devi fare per farla funzionare, dal tempo che dedichi alla musica a quello passato per mettere insieme il gruppo, le difficoltà della vita on the road, ecc. Io mi godo ancora tutto questo, ma voglio farlo con persone a cui tengo e con cui sto bene, e ora le ho!

Purtroppo i rapporti con il nostro ultimo cantante e chitarrista si sono deteriorati, e quello è stato il motivo per cui Larry ha lasciato la band per circa un mese. Ma subito dopo che ci siamo separati, Larry mi ha chiamato per tornare insieme. E io ne sono stato felice, perché ne abbiamo passate tante, siamo andati all’inferno e tornati, e siamo come fratelli di sangue, quindi riusciamo sempre a sistemare le cose. Non vediamo l’ora di tornare in tour e diventare ancora più affiatati di adesso!

A proposito dei nuovi: molte band con trent’anni o più di carriera inseriscono musicisti giovani, e mi sono sempre chiesto quanti di loro fossero già fan della band prima di entrarci.

Bella domanda! A volte succede. Nel nostro caso, Chalice era sicuramente un fan dei Vicious Rumors, mi ha contattato in un momento in cui non stavo nemmeno cercando un cantante, ha espresso il suo amore per i VR e mi ha detto che se mai avessi avuto bisogno, gli sarebbe piaciuto entrare. Non credo che Denver fosse un grande fan prima del 2023, quando la sua band ha fatto un tour con noi in Texas; lì è nata un’amicizia immediata, e quando l’ho sentito suonare ho pensato che fosse un grande chitarrista. Così siamo diventati amici e fan l’uno dell’altro.

La chimica non si costruisce da zero. E a volte puoi avere musicisti non perfetti tecnicamente, ma creare una chimica incredibile che vale mille volte più della semplice abilità musicale.

Sono d’accordo. La chimica non si costruisce da niente, deve esserci già alla base. Pensa ai Mötley Crüe: nessuno di loro era davvero un virtuoso, ma avevano quella chimica che li ha portati dove sono. La chimica o c’è ed è innegabile, oppure non c’è. Ed è la cosa più importante in una band, per me.

E il pubblico se ne accorge. Se chi è sul palco non è coinvolto in quello che fa, come puoi aspettarti che lo sia io, che ti guardo?

Senza dubbio. È buffo, perché viviamo tutti in continenti diversi, quindi fondamentalmente le prove le facciamo in hotel. E per questo motivo, prima del prossimo tour, vogliamo fare delle vere prove!

Tornando all’album: ho notato che in alcuni bridge, soprattutto in “Abusement Park” e “Wrong Side Of Love”, hai usato accordi che erano il tuo marchio di fabbrica tra la fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90. È un effetto diretto del suonare dal vivo i brani più vecchi?

Assolutamente sì. Abbiamo fatto tour suonando pezzi vecchi e vedendo la reazione del pubblico ho voluto riportare alcune armonie classiche dei VR. Non sarà mai più come prima, e non deve esserlo, e mi sta bene così. La melodia è sempre la cosa più importante, anche più dei testi. È ciò che fa risaltare un brano. Spero di continuare a trovare buone melodie, soprattutto quando ho canzoni basate sui riff. Perché a questo punto il riff non è solo un bel riff, serve la melodia.

A proposito di questo: come capisci quando una melodia è buona e “finita”? Prendiamo “Bloodbath” per esempio: quante volte l’hai modificata?

Non molte! Quando l’ho scritta, mi è sembrata subito giusta. La cosa interessante di questo disco è che è stato il più veloce che abbiamo mai fatto dai tempi di Digital Dictator (1988, ndr), che siamo stati costretti a registrare in 10 ore distribuite su 10 giorni. In questo caso ero più sotto pressione nella fase di scrittura perché dovevo anche ricostruire la band, e devi avere le persone giuste e i brani giusti. È successo tutto molto in fretta e la melodia di “Bloodbath” è stata una delle prime che è venuta fuori.

Ti capita mai di scrivere una parte musicale e poi renderti conto che l’avevi già usata in un altro pezzo?

Sì, a volte succede. Ma a volte mi lascio passare la cosa perché dopo quarantacinque anni di Vicious Rumors posso chiamarlo “stile”!

E dov’è che tracci la linea tra “stile” e “sono troppo pigro per scrivere qualcosa di nuovo”?

(ride) Di certo ci sono pezzi che ho scritto che ho trovato troppo simili ad altri, quindi li ho riscritti o scartati. È buffo, non mi sento uno con un’infinita scorta di idee musicali. Sto nel mio mondo rock/metal e mi va bene che alcune cose siano “simili”, perché ho creato questo sound melodico-speed metal tanto tempo fa e penso che i VR siano una delle poche band della Bay Area ad aver resistito così a lungo con una tale varietà sonora. Abbiamo fatto di tutto: ballad, speed metal, mid-tempo, strumentali atmosferici… e abbiamo tanto da cui attingere. Ma sì, a volte ho dovuto rifare delle cose, e per questo motivo ogni tanto mi prendo una pausa, non sono uno che scrive in continuazione. A volte le idee vengono meglio, a volte no.

Hai scritto tu tutto il disco?

Praticamente sì. Chalice e Denver sono entrati nella band quando molti brani erano già pronti. Magari nel prossimo disco contribuiranno alla scrittura. Gli ho lasciato libertà nell’interpretazione. Quando do i demo agli altri ragazzi, lo faccio per presentare il pezzo, e perché sono tutti molto bravi in quello che fanno. Prendi Robin: è un musicista solido, mette i riff al posto giusto e mi piace tantissimo come suona. Non esagera, si inserisce nel groove lasciando spazio a chitarre e batteria. Riesce a portare il mio basso nei demo a un altro livello. Tutti quanti prendono i pezzi e li trasformano in canzoni da album.

Quando penso a gruppi con uno o due membri originali e nuovi arrivati, a volte ho l’impressione che i nuovi siano “solo esecutori”. È bello sapere che offri rispetto agli altri musicisti, permettendo loro di suonare con il proprio stile e inserire le loro idee.

Fin dall’inizio penso di avere un buon occhio per il talento. Non prendo musicisti bravi per tenerli a freno, ma per far decollare la musica e creare magia per i Vicious Rumors. Voglio che le persone brillino e dargli lo spazio per farlo. Quando ho mandato i demo, tutti si aspettavano che dicessi “mi piace ma potresti provare un’altra versione?”, ed è successo in passato, ma in questo disco Robin mi ha mandato le tracce di basso e non gli ho chiesto di rifare nulla. Nemmeno una parte. Stessa cosa con Denver Cooper: ho adorato ogni assolo che ha fatto. Larry ha registrato undici canzoni in quindici ore totali! Chalice è stato una settimana in California, abbiamo lavorato benissimo, gli ho dato spazio per esprimersi. Ecco cosa intendo: è venuto tutto così naturalmente, mi è piaciuto tanto il feeling, la magia… è stato un processo entusiasmante! Sapevamo di avere qualcosa di speciale e i concerti sono andati benissimo: è stata un’esperienza incredibile.

E visto che hai menzionato i concerti, un’ultima domanda: chi decide la scaletta e come la mettete insieme?

Di solito propongo io una scaletta con un certo andamento, perché so come piace a Larry. Lui non ama fare tanti pezzi veloci di fila, gli piace dosare il ritmo. Quindi preparo una scaletta tenendo conto di questo. Per esempio, Chalice voleva aprire con “On The Edge” e “Abandoned” come primi due brani, e io ho detto: “ok, suona benissimo!”.

Funziona così: io guido la carica e, se nessuno ha altri suggerimenti, la facciamo come l’ho proposta. Come ho detto, sono aperto al confronto e abbiamo una buona chimica, e la sfruttiamo. Rifiuterei qualcosa solo se per me davvero non avesse senso, e loro lo rispettano. Con questa formazione tutto è andato liscio come l’olio.

Geoff, grazie mille per il tuo tempo e per tutto ciò che ci hai raccontato sulla band! Spero di rivedervi presto on the road!

Assolutamente! Grazie a te, è stato divertente!

E naturalmente, ti auguro una pronta guarigione per l’infortunio.

Grazie amico, e grazie a Heavy Metal Webzine! Ci vediamo on the road con i Vicious Rumors!

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