GIANT – Stand And Deliver

Titolo: Stand And Deliver
Autore: Giant
Nazione: Stati Uniti d'America
Genere: AOR
Anno: 2025
Etichetta: Frontiers Records

Formazione:

Kent Hilli – voce
Jimmy Westerlund – chitarra
Mike Brignardello – basso
David Huff – batteria


Tracce:

01. It’s Not Right
02. A Night To Remember
03. Hold The Night
04. I Will Believe
05. Beggars Can’t Be Choosers
06. It Ain’t Over Till It’s Over
07. Stand And Deliver
08. Time To Call It Love
09. Holdin’ On For Dear Life
10. Paradise Found
11. Pleasure Dome


Voto del redattore HMW: 7,5/10

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“Realizzare dischi per i Giant è sempre stata la nostra passione! Grazie alla Frontiers, possiamo realizzare i nostri sogni. So che è una formazione un po’ diversa ma indipendentemente da chi sta nella formazione, l’eredità dei Giant continua a vivere”, afferma il batterista e fondatore David Huff.

Dopo il bel Shifting Time del 2022 che, dopo tanti anni, riporta in auge una delle band più importanti dell’AOR internazionale, adesso gli statunitensi Giant battono il ferro, ancora caldo, pubblicando il nuovo e portentoso lavoro in studio: Stand And Deliver. Formati alla fine degli anni ’80 dai fratelli Dann e David Huff, insieme all’esperto tastierista di jazz e rock Alan Pasqua e al bassista Mike Brignardello, i Giant diventano presto una delle band più rispettate della scena hard rock melodica internazionale. Questo grazie all’uscita del loro album di debutto Last Of The Runaways del 1989. L’aggiunta del cantante Kent Hilli (Perfect Plan) proprio nel penultimo disco è una scelta azzeccata per via della timbrica vocale molto simile a quella dell’ex Dann Huff. Oltre ad Hilli alla voce solista troviamo il fondatore Mike Brignardello al basso, il co-fondatore David Huff alla batteria e Jimmy Westerlund (One Desire) alle chitarre, che sostituisce John Roth (Winger, Starship) e che si occupa anche del mixaggio insieme ad Alessandro Del Vecchio, che aggiunge il suo tocco alle tastiere come ospite speciale. Il chitarrista e cantante Dann Huff ha comunque collaborato alla scrittura di alcune canzoni del nuovo album, come l’accattivante “Time To Call It Love”, per la quale ha unito pure le proprie forze al compianto Mark Spiro, la robusta “Holdin’ On For Dear Life” e la commovente “Paradise Found”.

Nella prima i brevi e intensi riff chitarristici, sostenuti da una leggera tastiera, creano un’ammaliante melodia. Il tutto fa pensare agli anni ’80 dei mitici Survivor, per via anche dell’ottimo Hilli alla voce, che infonde la sua intrinseca magia vocale accompagnato da un grande coro che dà più anima e forza ad una composizione coinvolgente e piena di turbinose tastiere. Nella seconda, scritta insieme al compianto Van Stephenson, abbiamo in apertura un breve assolo chitarristico, prima che il brano prosegua in tastiere ritmate e una dinamica sezione ritmica. Nella terza invece siamo di fronte ad un grande lento, guidato dalla tastiera e dalla caldissima e profonda ugola del cantante svedese. La composizione proviene dalla genialità del duo Huff/Stephenson, ed è una vera e propria ballata AOR che trasuda infinite gocce di pura e sincera emozione, grazie alla struggente linea vocale di Hilli e alla sdolcinata sei corde elettrica di Jimmy. La bella notizia è che questo album eguagli l’ultimo Shifting Time, non solo a livello creativo, ma soprattutto nella produzione pulita e nel chiaro mixaggio. Lo si capisce e lo si ode immediatamente già dal primo assolo chitarristico di “It’s Not Right” e dai ruggenti giri di chitarra elettrica seguiti dalle enormi doti vocali del singer, che canta sopra magici arazzi di tastiera. Il melodico ritornello è poi la ciliegina sulla torta di una canzone memorabile che non ti fa stare fermo un minuto.

Non è facile entrare come chitarrista al posto del geniale Huff, ma Jimmy Westerlund supera brillantemente la prova seguendo le orme del maestro, centrando la timbrica sonora ottantiana del suo strumento. Se a questo aggiungiamo la brillante voce di Kent, allora i Giant fanno bingo, come in effetti si sente anche nella blueseggiante e nella sottile melodia di “A Night To Remember”, pezzo comunque dal cuore infarcito di rock melodico. I riff malinconici e stridenti si mischiano sapientemente alla tastiera dell’eccellente Del Vecchio, culminando in uno splendido ritornello AOR. Tuttavia, con questo nuovo lavoro, gli americani offrono anche un incisivo rock con tanti ritornelli melodici tipici della loro lunga storia e con una produzione all’avanguardia. Questo è anche il caso della maestosa e classica “Hold The Night”, caratterizzata da un intro vivace e molto ritmato, dove l’ugola melodiosa di Hilli trasporta ad un orecchiabilissimo ritornello, o anche il caso della massiccia e cadenzata “Beggars Can’t Be Choosers”, inno grintoso e ritmato, perfetto da ascoltare in auto a tutta velocità. Le corde vocali dello scandinavo mandano in estasi anche nell’armoniosa “I Will Believe”, che intelligentemente e furbamente attinge allo stile vocale del mitico Dan, sostenuto dalla potenza della chitarra elettrica e di una battente sezione ritmica. Da segnalare pure la piacevole titletrack “Stand And Deliver”, dove emerge sempre l’intonazione cristallina del frontman in un contesto in cui la sua voce ruota attorno alla linea pulsante di basso di Mike Brignardello, alla potenza tellurica di David Huff alle pelli e al groove sviluppato da crudi riff chitarristici di Westerlund. I Giant però sono degli affermati maestri nei lenti, come nel caso della successiva “It Ain’t Over ‘til It’s Over”, edificata in alcune parti su chitarre acustiche con toni molto vicini al flamenco argentino e con l’aggiunta di una sontuosa orchestrazione di sintetizzatori. Questi ultimi sono poi sovrastati da stridenti giri di chitarra elettrica, che confluiscono in un potente refrain melodico in cui svetta sempre l’acuta e rassicurante voce dell’eccellente Kent. Il delicato pianoforte, unito ai leggeri e soavi sintetizzatori porta poi, insieme alla sei corde acustica, ad uno stupendo ritornello. Con l’ultima e cinematografica “Pleasure Dome” abbiamo un brano dove la tensione crescente del pezzo sale minuto dopo minuto per via della ritmata chitarra elettrica, delle spettacolari tastiere e dei cori di sottofondo che portano a toni altisonanti e a delle accattivanti melodie culminanti in un ritornello memorabile. In questo vortice sonoro, il buon Hilli prende il comando alzando la sua voce soul con acuti sempre più potenti, per un’epica performance di sei minuti e mezzo.

Colpisce in positivo l’alternanza tra parti più dure ed altre più leggere e malinconiche, guidate dalla spigolosa e robusta chitarra elettrica del bravissimo Westerlund. In conclusione, si può benissimo affermare che il travolgente Stand And Deliver è una vera e propria sorpresa in questo fenomenale 2025, che sta confermando ancora una volta come l’AOR e l’hard rock melodico siano ancora in forma e in continua crescita grazie a band storiche e originali come i Giant.

Nonostante la band abbia degli elementi nuovi rispetto alle origini, siamo di fronte alla seconda vita artistica di questo leggendario e rivitalizzato gruppo. I puritani fan del combo statunitense potrebbero storcere il naso, ma ormai i Giant degli anni ’80 e ’90 non esistono più ed oggi sono solo una band vogliosa di fare della buona e sincera musica, ma con nuovi ed eccellenti artisti come lo sbalorditivo Kent Hilli.

 

 

 

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