RUST N’ RAGE – Songs Of Yesterday

Titolo: Songs Of Yesterday
Autore: Rust N' Rage
Nazione: Finlandia
Genere: Hard Rock
Anno: 2025
Etichetta: Frontiers Records

Formazione:

Vince (Vinsentti Koivula) – Voce
Johnny (Joni Kuuri) – Chitarra
Jezzie (Joel Korpela) – Batteria
Eddy (Eero Mäkinen) – Basso


Tracce:

01. One For All (All For One)
02. Songs Of Yesterda
03. Just Like Brothers
04. Hey Jane
05. Gone But Never Forgotten
06. Rollin’ Till The Morning
07. Open Fire
08. I Am The One
09. Gave It All I Got
10. Fire It Up


Voto del redattore HMW: 7/10

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I rocker finlandesi Rust N’ Rage tornano con il nuovo album Songs Of Yesterday, dopo l’uscita del loro debutto One For The Road del 2022 mantenendo sempre forte lo spirito adrenalinico ed energico tipico del loro glam metal di stampo americano. Il quartetto, composto da Vince alla voce, Johnny alla chitarra, Eddy al basso e Jezzie alla batteria continua coerentemente con il proprio credo musicale fatto di un tradizionale hard rock ottantiano e partorito da band famosissime come i Guns n’ Roses, i Judas Priest, i Mötley Crüe e i Dokken o da attuali formazioni nordiche come i Crazy Lixx e i Cruzh appartenenti allo stesso roster della Frontiers Records.

L’iniziale “One For All (All For One)” e la successiva track list “Songs Of Yesterday”, mettono subito in chiaro che i ragazzi sono agguerriti e molto potenti. Nel primo brano, a sorpresa, si ode un tocco di moderno stile industrial per via anche della filtrata e stridente ugola del singer scandinavo. Le quattro corde e la batteria sono un rullo compressore condito poi da un brutale assolo chitarristico e da un ribelle e melodico ritornello. Nel secondo pezzo si sente invece un classico e sdolcinato rock melodico ricco di arrangiamenti e armonie molto scandinave vicine a gruppi come gli Eclipse e i One Desire. Per fortuna il ritmo si alza rapidamente con il rabbioso singolo “Just Like Brothers”, pezzo caratterizzato da riff chitarristici alla Priest e da un super e orecchiabilissimo ritornello che fa saltare e ballare senza sosta. Insomma, un vero e proprio inno insaporito dall’acutissima timbrica vocale del cantante finnico. Il tipico suono a stelle e strisce ritorna con l’allegra e canticchiabile, “Hey Jane”, che rapisce per i suoi ammalianti e trascinanti giri di chitarra e la fresca e pulita voce del bravissimo Vince.

Rimanendo sempre in America i Rust N’ Rage riportano l’ascoltatore indietro nel tempo al puro western e alla singolare musica della West Coast con l’arpeggiante e corale, “Gone But Never Forgotten”, incrementata ottimamente dall’indovinata unione di strumenti acustici ed elettrici. Con il proseguo di “Rollin’ Till The Morning” i ragazzi si mantengono sempre negli U.S.A. privilegiando questa volta un suono anni ’80 più ruvido e grintoso alla Ratt o alla Firehouse per intenderci ma naturalmente mantenendo intatto un ruffiano e ultra-melodico refrain. Come si fa a non ascoltare la loro poco originale musica a tutto volume? Penso sia impossibile! La personalità scadente si bilancia con la loro bravura e con l’attitudine rock che scorre nelle vene di questi vichinghi che hanno le idee chiare, ovvero eseguire la musica con la quale sono cresciuti ma con una produzione molto attuale e ripulita da suoni troppo vintage. La cadenzata e moderna “Open Fire” è un altro inno travolgente grazie agli spigolosi riff di chitarra elettrica, una martellante sezione ritmica e un coro indovinato ed efficace che trascina il gradevole e semplice ritornello. L’autorevolezza e la durezza aumentano verosimilmente nella cadenzata, “I Am The One”, sostenuta come sempre da un ottimo dinamismo musicale, tanta energia e soprattutto da un contagioso e melodioso ritornello che entra in testa senza uscirne più.

Rispetto al debutto di tre anni fa la band è più matura e creativa, come nel caso della magnifica e romantica ballata, “Gave It All I Got”, caratterizzata da un’ottima orchestrazione e da un mieloso e armonicissimo refrain alla Scorpions che rapisce il cuore e l’anima in pochi secondi di ascolto. Protagoniste sono, ancora una volta, le strepitose e meravigliose corde vocali di Mister Koivula che nell’ultima e coinvolgente, “Fire It Up”, si scatenano in spaventose urla sulle basi di un ritmo frenetico e festaiolo. La batteria e il basso picchiano con accordi velocissimi e precisissimi suffragati da spigolosi riff chitarristici e da un avvincente e melodicissimo ritornello che invita, ancora una volta, a cantare a squarciagola e ad alzare i pugni in cielo.

Un album riuscito, pieno di buone e scanzonate canzoni di hard rock melodico che per pochi minuti riescono a farci dimenticare i problemi della vita quotidiana e a regalarci anche un sorriso che di questi tempi non guasta mai.

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