Visualizzazioni post:1622
Dalla Sicilia con furore, ecco giungere i Thrash Bombz, sin dal monicker piuttosto diretti nell’esplicitare le coordinate stilistiche del progetto. Senza voler salire in cattedra, riterrei più corretta la dizione “Sicilian Way To Thrash”, ma prendete quest’appunto come un dettaglio, niente più; l’Italia è stata (ed è tutt’ora) bella e varia anche per questi particolari, basti pensare agli isolani Nuclear Simphony, giusto per rimanere in tema con la provenienza geografica del trio di Agrigento. “Sicilian Way Of Thrash” esce come demo solo nel 2012, pur contando ben dieci brani per più di mezz’ora di musica; fieramente autoprodotto dalla band su cassetta, presenta composizioni registrate ad inizio 2007, realizzate in toto dai due mastermind UR (chitarra ritmica e basso) e Skizzo (chitarra solista e batteria) con l’ausilio di Tony alla voce, eccezion fatta per l’ultima traccia che vede l’attuale vocalist Thrash Maniac dietro il microfono, insieme ad H dietro le pelli.
Matrice dichiaratamente (e chiaramente) thrash, linee vocali puramente death, una strizzata d’occhio alla scena teutonica frammista ad una alla scena d’oltreoceano, tutto consapevolmente e volontariamente legato agli albori della scena degli 80s. Togliamo quindi la spunta alla voce “originalità”, di cui ovviamente il qui presente demo è del tutto sprovvisto, e lasciamoci guidare esclusivamente dalla passione che anima i protagonisti di questa avventura sicula. Registrazione casalinga, ma tutto sommato piacevole, che riesce a rendere questo EP “facile” all’ascolto, coniugando la passione per la “vecchia scuola” in dieci omaggi alla stessa, prediligendo un continuo assalto frontale ma senza mancare di episodi più rilassati.
I Thrash Bombz raccolgono i semi degli 80s, che fioriscono nelle loro composizioni inquadrate, ma sono capaci di aprirsi ad incursioni melodiche, sottolineate in primis dalle chitarre di UR e Skizzo che ricorrono spesso nell’arco del platter, fondendosi piacevolmente nel complesso. Proprio il gusto per la melodia e la necessità che i Nostri sembrano avere per arrangiamenti più curati e meno forzati sono il punto di forza del combo, che si discosta così da quelle band che non riescono ad affrancarsi dalla mediocrità più becera perché troppo impegnati a risultare “fedeli alla linea”.
Giungendo ad un discorso prettamente musicale, sono da citare l’opener “Fear Of The Light”, che scaraventa immediatamente l’ascoltatore nella dimensione dei Thrash Bombz, “Necrosis”, farcita di cambi di tempo ed assoli che mettono in mostra l’ottima preparazione tecnica dei Nostri e la successiva traccia strumentale, semplicemente chiamata “Instrumental”, l’esempio più lampante di come al quartetto non importi esclusivamente schiacciare il piede sull’acceleratore, ma abbia una predilezione per la ricerca della melodia. Spunta una limitata vena hardcore nella successiva “Toxic Waste”, veloce e diretta, con passaggi degni dei primi Sepultura, mentre “Dead Body Hanged” ritorna sui lidi propri della band, che non vuole assolutamente abbandonare il binomio up e mid tempos che a questo punto non può non essere stato notato da chiunque si avvicini alla proposta, con “Antropodecay” a sottolinearlo con foga, nel suo incedere dallo stampo molto Anthrax, un’influenza che sembrerebbe davvero notevole per i songwriter. Insomma, di questo passo si finirebbe per soffermarsi su tutti i brani, sintomo che i ragazzi sono riusciti a creare una propria dimensione, che se non è attribuibile solo a loro ma ad altre centinaia di band, non va ad inficiare la qualità finale del prodotto e dovrebbe lasciar piacevolmente sorpreso e felice un appassionato della scena thrash nostalgica d’oggigiorno.
I nostri sono alle prese con un nuovo EP, ancora su cassetta (ma in uscita anche su cd per Iron Shield Records), dalla cui sinora unica preview sembra seguire le orme precedentemente segnate, lasciando spiragli decisamente interessanti per il futuro prossimo. Ancora una volta le nostre isole ci regalano un ottimo biglietto da visita, sfornando una band che non ha ancora ottenuto il “successo” di altri epigoni underground per semplici ragione geografiche e per inevitabili limitazioni territoriali, che rendono in molti casi più difficile la diffusione, se non tramite web, del verbo metallico. Una bella sorpresa, che si spera abbia ancora in serbo per gli affamati di “nuove vecchie proposte” molte altre piccole perle da aggiungere al nostro fantastico universo underground metal. Nel frattempo, supporto!
Tracklist:
1. Fear Of The Light
2. Hell Of Impure Souls
3. Necrosis
4. Instrumental
5. Toxic Waste
6. Dead Body Hanged
7. Antropodecay
8. Uncertain Presence
9. A.H.B.
10. Human Incantation *
Line-up:
UR – Chitarra ritmica, Basso
Skizzo – Chitarra solista, Batteria
Tony – Voce
(* Thrash Maniac alla voce e H alla batteria)