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Un ritorno in pompa magna per una band culto degli anni 80, gli stessi Attacker di quei due album seminali che rispondono al nome di “Battle At Helm’s Deep” e “The Second Coming”, fonti d’ispirazione per tante band minori e per tanti metalheads col pallino del power di stampo US.
Formazione in parte rinnovata ma una direzione stilistica praticamente invariata, coronata da composizioni ottimamente scritte, eseguite e prodotte ineccepibilmente; Pat Marinelli e Mike Sabatini, rispettivamente storici chitarrista e batterista della band, sono affiancati da Mike Benetatos, dal 2001 in forza ai Nostri, il principale songwriter della band insieme all’ex ascia Lou Ciarlo, uscito definitivamente dal “giro metal” nel 2012, ed al bassista Jon Hanemann, la cui dipartita dal gruppo è notizia proprio d’inizio 2014. Completa la formazione attuale alla voce (oltre che autore della quasi totalità delle liriche) il purtroppo poco noto ma decisamente talentuoso Bobby “Leather Lungs” Lucas, già nei power metallers Seven Witches, Overlorde e Morbid Sin, autore di una prova sopra le righe, al quale ci si potrebbe riferire come al “fattore che fa la differenza”.
“Giants Of Canaan” è indiscutibilmente uno degli highlight del 2013 in ambito classic; un album strutturato per aumentare a dismisura il godimento anche del fan più intransigente di sonorità retrò, il tipico esempio di prodotto di appassionati per appassionati. Non un cosiddetto filler, non un cedimento, non un passo falso, solo undici rocciose composizioni che provocheranno gioia a piè sospinto, nel pieno della tradizione. Una registrazione al passo delle attuali, pur mantenendo quella freschezza propria di chi non cede agli aiuti che la tecnologia è capace d’offrire per il raggiungimento della perfezione sonora; di certo la prova da manuale di ogni singolo membro dimostra in pieno quanto il quinto album della band sia frutto del duro lavoro in sala prove prima ed in sala d’incisione poi.
Nell’anno del 30simo anniversario del quintetto, pur con uno stop alle spalle di più d’una decade, non sarebbe stato semplice per nessuno ripresentarsi al cospetto di critica, ma soprattutto pubblico, con un album all’altezza delle aspettative: si può dire che gli Attacker siano riusciti a mettere a tacere malelingue e detrattori con ogni singola nota qui partorita.
US Power a tinte alternate, oscure e fosche così come cristalline e brillanti, sempre venato di profonda epicità nel suo galoppante incedere; la successione rapida di episodi veloci e moderati è un altro punto di forza del platter, che non ha segni di cedimento e procede a testa alta dall’inizio alla fine. Incalzante sin dalle prime note, con due sciabolate del calibro della titletrack e “Trapped In Black”, si prosegue con le più cadenzate “The Hammer”, “Washed In Blood” e “Sands Of Time”; “Curse The Light” accelera nuovamente l’andatura, “Black Wings Calling” ritorna su lidi tipicamente US, per andare a concludere il tutto con la dichiarazione d’intenti “Steel Vengeance” e le due lunghe “Born Into Battle” e “The Glen Of The Ghost”, summa del verbo dei Nostri, rabbiose, epiche, maestose, la degna chiusura di un album con gli attributi. Difficilmente non verranno alla mente i maestri e numi tutelari Iron Maiden, ma gli stessi compatrioti Helstar, Liege Lord ed Omen hanno più d’un punto in comune con il quintetto del New Jersey, giusto per dare una spinta agli indecisi che ancora non hanno dato una chance a “Giants Of Canaan”.
Sugli scudi l’eccellente prova vocale di Bobby Lucas, tanto da non far assolutamente rimpiangere l’ugola dello storico Bob Mitchell e da far pensare che una buona fetta del merito della riuscita di quest’album sia dovuta ad una prestazione che ha del prodigioso, come ha sempre offerto nel corso della sua carriera, fatta di passione ed amore viscerale per il proprio genere di riferimento. Per riuscire a trovare una nota negativa da associare a questo comeback è proprio necessario ricorrere alla tradizionale critica di immobilismo, staticità di idee, insomma, originalità che non ricopre certamente un ruolo di prim’ordine; certo che, riferendosi ad una band che ha contribuito negli anni d’oro a consolidare l’heavy made in Usa, il tutto è facilmente declassato a sterile polemica. Gli Attacker sono tornati alla carica con quel che sanno fare meglio, una sana dose di power a stelle e strisce, supporto!
Tracklist:
1. As They Descend
2. Giants Of Canaan
3. Trapped In Black
4. The Hammer
5. Washed In Blood
6. Sands Of Time
7. Curse The Light
8. Black Winds Calling
9. Steel Vengeance
10. Born Into Battle
11. The Glen Of The Ghost
Line-up:
Bobby “Leather Lungs” Lucas – Voce
Pat Marinelli – Chitarra
Mike Benetatos – Chitarra
Jon Hanemann – Basso
Mike Sabatini – Batteria
Sito ufficiale: https://www.attacker.tv
Facebook: https://www.facebook.com/AttackerBand
Sito Metal On Metal Records: http://www.metal-on-metal.com