Holocaust – Predator (2015)

Titolo: Predator
Autore: Holocaust
Genere: Heavy Metal
Anno: 2015
Voto del redattore HMW: 7
Voto dei lettori: 7.3/10
Please wait...

Visualizzazioni post:3125

Il nuovo disco degli Holocaust era nell’aria già da tempo, almeno dall’uscita del mini apripista “Expander” nel 2013 (recensito qui). Qualche ritardo ha prolungato i tempi d’attesa, ma finalmente abbiamo tra le mani l’ultima fatica che esce per Sleaszy Rider Records.
Per chi non lo sapesse, la band inglese (scozzese per la precisione) è in circolazione da una vita: ha respirato gli anni d’oro del metal inglese, quelli della N.W.O.B.H.M. (il primo Ep è targato 1980) e il primo album “The Nightcomers” è oggi un piccolo classico dell’epoca. Il successo però non è arrivato e dopo una pausa a metà anni ’80, gli Holocaust hanno ripreso il loro cammino spostando le coordinate verso un sound più moderno e inglobando una vena progressiva, con risultati comunque degni di nota ma restando sempre lontano dai riflettori. Nondimeno sono riusciti a farsi ricordare per aver ispirato gruppi che invece la fama l’hanno raggiunta eccome, lo testimoniano le cover realizzate da Metallica e Gamma Ray.
L’ultimo full-lenght, “Primal”, è uscito ben dodici anni fa, ma la band è rimasta attiva grazie alla perseveranza del deus ex machina John Mortimer, membro fondatore e anima del progetto, qui affiancato da Mark McGrath al basso e da Scott Wallace dietro i tamburi.
“Predator” conferma sin dal principio come la band abbia mantenuto anche in quest’occasione suoni al passo coi tempi, ma anche come le radici della sua proposta siano ancorate saldamente al hard’n’heavy della vecchia scuola.
Rispetto a dischi più progressivi e meno immediati quali “Hypnosis Of Bird” e “Covenant”, qui la scelta è per brani più diretti e dalla struttura meno elaborata
, ma che nascondono sempre variazioni impreviste e originali. In generale anche il mood del disco è meno cupo ed oscuro rispetto ad alcune scelte del passato; in questo senso la prima traccia che dà il titolo all’album ne è il perfetto esempio: un riuscito mix tra gli Holocaust più duri e quelli più hard rock. Poi ci sono pezzi come “Expander” e “Can’t Go Wrong With You”, con la loro miscela di heavy rock davvero godibile e orecchiabile, dove emerge ancora il background della band, legato alla N.W.O.B.H.M. e all’hard: gli appassionati apprezzeranno!
Sempre legata alla tradizione della band la scelta di brani che viaggiano su tempi medi, senza picchi di velocità particolari: le chitarre piene e la sezione ritmica energica e potente sono i punti cardine.
“Lady Babalon”
ci riporta agli Holocaust più atmosferici e oscuri, sempre sull’onda di un riff pieno e hard, con un break centrale bello tosto e una seconda parte melodica. “Observer One” è una strumentale disimpegnata con una chitarra “ad effetto”, nulla di che. “Shiva” riparte con una massiccia dose di heavy metal che non dimentica però la melodia. “Shine Out” è un buon brano, che tende però a perdersi un po’, sempre un tipico heavy rock orecchiabile. “Revival” è invece un altro dei pezzi che ho trovato più interessanti, roccioso, con i tamburi battenti che introducono un John sopra le righe grazie ad un cantato caricato, possente e vincente. Chiude il disco “What I Live For”, dove si giustificano le tendenze progressive della band.
A mio giudizio non tutti i pezzi mantengono lo stesso livello di coinvolgimento
, ma nel complesso l’album è riuscito, con bei suoni e una produzione all’altezza di musicisti preparati ed esperti.
Gli Holocaust forse non hanno fatto un disco col botto, ma hanno saputo conquistare negli anni l’abilità di presentare uno stile riconoscibile e personale (anche grazie al timbro di Mortimer, inconfondibile, nel bene e nel male), pregio non comune. Bentornati!

Tracklist:

01. Predator
02. Expander
03. Can’t Go Wrong With You
04. Lady Babalon
05. Observer One
06. Shiva
07. Shine Out
08. Revival
09. What I Live For

Line-up:

John Mortimer – voce e chitarra
Mark McGrath – basso
Scott Wallace – batteria

Facebook: https://www.facebook.com/Holometal
Etichetta Sleaszy Rider Records – http://www.sleaszyrider.com

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.