Dimmu Borgir (Silenoz)


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Lunga attesa per i fan dei Dimmu Borgir. Sono serviti sette anni per riportare alla luce un DVD promesso molto tempo fa. Diventato ormai una chimera per gli amanti del black metal sinfonico, questo doppio disco live dal titolo “Forces Of The Northern Night” esce all’alba del nuovo album, che vedrà la luce molto presto. Per ora non ci accontentiamo di poco, ma di una doppia esibizione con tanto di orchestra per due spettacoli veramente unici. Il primo realizzato ad Oslo con la Norwegian Radio Orchestra e coro, mentre il secondo registrato a Wacken con l’Orchestra e coro nazionali della Repubblica Ceca. Insomma un perfetto aperitivo in attesa del nuovo disco ancora segreto. Abbiamo intercettato Silenoz, chitarrista e main former della band per parlare di quanto bolle nel calderone Borgir.

Come mai avete deciso di realizzare solo ora questo DVD di concerti datati 2011/2012?

L’uscita era prevista per il 2014. Ci siamo presi un po’ di tempo per la produzione, la logistica e gli aspetti legali. Inoltre ci siamo attardati nello sviluppo del materiale per il nuovo album che ci ha fatto rallentare tutto. Certo sarebbe stato perfetto pubblicarlo qualche anno fa ma siamo molto soddisfatti del risultato e per noi è un po’ come tornare indietro di sette anni con i ricordi.

Com’è nata l’idea di un’orchestra nella musica black metal e come mai avete utilizzato due orchestre diverse per i due show?

Lavorare con l’orchestra per noi è stato un sogno diventato realtà, così come con il coro. Essendo una band sinfonica per noi è stata una grande opportunità e molti musicisti sono venuti da noi dopo il concerto a complimentarsi dell’esecuzione e della serata. Ci sono stati impegni che non ci hanno consentito di portare con noi l’orchestra norvegese per cui abbiamo chiesto aiuto alla Repubblica Ceca. Entrambi gli show sono stati un grande successo.

Quanto è stato difficile organizzare tutto, considerando il palco, la logistica per così tanti membri e soprattutto ad un festival come Wacken?

Ci siamo dovuti preparare moltissimo per trasporre tutto nella maniera più professionale possibile. Tantissime cose possono andare male, soprattutto nell’aspetto tecnico per cui abbiamo dovuto affrontare una grande preparazione. Anche la differenza del palco tra Oslo e Wacken è stata decisiva. Far suonare oltre 90 persone sullo stesso stage è stato un azzardo. Anche la logistica non è stata facile soprattutto per Wacken, ma gli organizzatori sono stati all’altezza, come al solito.

Quali sono state le impressioni dei musicisti, suonare in un’esperienza così diversa dal solito?

E’ stato davvero grandioso. Alcuni di loro erano già nostri fans ed è stato bello poter suonare con dei musicisti così preparati. Alcuni di loro avevano il facepainting e sono venuti da noi prima e dopo lo show per ringraziarci personalmente. Siamo stati tutti un grande team. Considera che nessuno di noi sa scrivere musica per spartiti per cui tutto è stato trascritto su note per poter riarrangiare l’orchestra e ha funzionato alla perfezione.

Metallica, Kiss, Deep Purple hanno già utilizzato questa formula, ma penso che se parliamo di black metal siete un caso particolarmente fortuito. Qual è stata la critica dei fans e degli altri artisti?

Penso che l’heavy metal in generale, così come anche la nostra musica si sposino più che bene con la musica classica. Ci sono molte cose in comune e tutto si può costruire più dinamicamente. Alcuni pezzi si sono sposati perfettamente a questa proposta ed essendo una band sinfonica avevamo l’atmosfera giusta per fare qualcosa del genere ed è stata recepita bene sia dal pubblico che da altri artisti. Per noi è stata una grande opportunità.

Sarebbe bello avere un tour di musica black metal nei teatri che in genere ospitano tutt’altra musica. Un’ottima occasione per coinvolgere persone che non sanno cos’è in fondo la musica metal…

Sarebbe sicuramente una bella idea. Sicuramente non facile e bisognerebbe mettersi a tavolino a riflettere le opportunità. Per ora stiamo pensando ad un tour classico per poter presentare il nuovo disco. In futuro valuteremo tutte le soluzioni ed idee.

“Abrahadabra” è uscito ormai sette anni fa. Cosa avete fatto in tutto questo tempo?

Abbiamo finito da poco l’ultimo mix per il nuovo disco. Dovremmo essere presto pronti a dare nuove notizie a riguardo. Abbiamo lavorato sul nuovo materiale negli ultimi due anni. A volte l’ispirazione ha bisogno di molto tempo e questa volta ci siamo concessi più tempo del previsto. Spero non serviranno altri sette anni per un nuovo disco, ma ci siamo impegnati molto scrivendo molta musica diversa. Alcuni brani sono molto pesanti e altri molto veloci, così come molto sinfonici e primitivi allo stesso modo.

I vostri testi sono sempre concentrati sul satanismo, il male e la morte. Quali motivi vi portano ancora ad affrontare questi argomenti dopo tanti anni?

Scriviamo sempre testi che si sposano bene con la nostra musica, con un’attenzione particolare al tema religioso e al sentiero da seguire. A volte i testi sono una sorta di percorso individuale e simbolico e riportiamo alcune storie estrapolate dalla Bibbia. Così come parlare di Lucifero si può tramutare nel parlare di un ribelle che aveva bisogno di trovare la propria luce. Non tutti i messaggi dei nostri testi sono limpidi ed immediati.

Daray, Cyrus e Gerlioz sono con voi sul palco, ma non sono considerati verI membri della band. Come mai? Fa parte del vostro aspetto compositivo e di come nascono i vostri brani?

Abbiamo lavorato in studio anche con Daray e Gerlioz. La creatività della band è un punto che non cambia e l’assetto con il quale abbiamo lavorato in questi anni ci ha fatto diventare i Dimmu Borgir che siamo oggi. Naturalmente non potremmo avere questo sound senza di loro e sono un aspetto essenziale della nostra musica soprattutto dal vivo e in esperienze come quella che vedete dal nostro DVD.

Molti norvegesi dicono che il black metal è morto negli anni ’90. Cos’è per voi il black metal oggi e cos’è stato negli anni ’90?

Penso che il black metal oggi abbia lo stesso denominatore e la stessa atmosfera. Naturalmente è cambiata la sonorità e con essa il punto di vista della creazione. Siamo cresciuti tutti ed è normale che siano variate certe prospettive, ma penso che ci sono ancora grandi gruppi black metal e anche molti nuovi davvero interessanti.

Quanto è diverso per te suonare questo tipo di musica oggi a 40 anni rispetto al periodo post adolescenziale?

Oggi facciamo molta meno attenzione a cosa dice la gente e questo mi fa sentire bene perchè riesco ad esprimere tutto me stesso soprattutto nella musica. Crescendo si acquisisce una sorta di libertà che prima non realizzavi. Una specie di confidenza interna e di sapere che quello che stai facendo è giusto perché piace ed interessa a te e non ad altri. E’ bello invecchiare in questo modo.

Non suonate dal 2014 e in Italia dal 2012. Quali sono i piani per il prossimo tour e quando potremo rivedervi suonare?

Naturalmente ci sono moltissimi piani e la possibilità di poter suonare il prossimo anno in Europa, così come in Italia. Negli anni ’90 abbiamo avuto un grande supporto dal vostro pubblico e non vediamo l’ora di tornare per riportare l’energia che abbiamo messo nel nuovo disco!

Facebook: www.facebook.com/dimmuborgir
Etichetta Nuclear Blast – www.nuclearblast.de

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