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Dopo un anno dalla loro ultima calata sul suolo italico i “maestri” dell’heavy Metal Church sono tornati a farci visita come headliner della prima edizione del Blue Rose Open Air. Ed è con immenso piacere ed estremo onore che in questa occasione mi accingo ad intervistare il simpaticissimo e carismatico cantante Mike.
Prima di tutto ti ringrazio per il tempo che mi stai dedicando in quanto per noi che siamo una giovane webzine italiana è un vero e proprio onore riuscire ad avere una chance di poter intervistare una delle icone del panorama musicale mondiale. E non credo di esagerare dicendo che voi siete una vera e propria leggenda della “Musica”.
Siamo noi a dover ringraziare voi dello spazio che ci dedicate in quanto, senza il Vostro appoggio e quello dei nostri tantissimi fans, noi non saremmo arrivati a questo livello e non saremmo proprio nulla!
Anche se adesso sto per farti una domanda che, sicuramente, ti avranno fatto un milione di volte, ho il dovere di farla perché è una curiosità che volevo soddisfare sin dalla prima volta che vi ho ascoltato: Come mai avete scelto di chiamare la band Metal Church o meglio ancora chi ha avuto l’idea di scegliere come nome Metal Church?
Il nome della band è stata un’idea di Kurdt Vanderhoof. Il nome della band deriva da una casa che lui aveva affittato nella città di San Francisco nei primi anni ’80 e dato che tutti i suoi amici venivano lì per ascoltare dischi e fare sempre feste allora lui disse che quella era la sua “Chiesa del Metallo” e da lì è nato il nome.
Quando decidete di scrivere e comporre un brano come avvengono tali fasi? Intendo dire, ognuno porta le sue idee e le suonate insieme oppure ognuno registra le sue parti separatamente?
Tutte le idee partono da Kurdt Vanderhoof. Lui è il vero “genio” dei Metal Church. Lui comincia a creare i pezzi che dovranno essere registrati nel suo studio e prepara tutta la struttura delle canzoni lì direttamente. Poi mi chiama e mi dice di ascoltarle ed è in quel momento che creiamo sia le melodie che il testo delle canzoni. Poi arriva la fase in cui, insieme agli altri membri della band, diamo vita all’intero pezzo aggiungendo le altre parti mancanti di basso, batteria e chitarra fino a quando decidiamo di suonarlo tutti insieme, di mixarlo e di registrarlo.
Se dovessi fare un bilancio della carriera dei Metal Church quali sono stati i momenti migliori e, in caso ce ne fossero stati, i momenti peggiori?
A questa domanda posso solo rispondere per il periodo che è inziato dal mio arrivo, dato che sono stato il secondo cantante della band dopo che David Wayne aveva deciso di lasciare. I momenti migliori sono coincisi con i primi due album che ho registrato con la band, dei lavori creati, prodotti e suonati tutti insieme e che ci hanno dato una gioia ed una forza che non credevamo di poter avere. Però alla fine di questo sono cominciati i tempi difficili in cui sia i manager che le etichette discografiche cercavano di spingere i Metal Church verso delle sonorità che non ci appartenevano ed a produrre album che non c’entravano praticamente nulla con la natura della band. Ed è stato proprio per questo motivo che ho deciso di lasciare i Metal Church alla fine del 1984 perché le cose non stavano andando per niente bene, anche se l’idea di lasciare è stata terribile. È questo è stato il momento peggiore della mia carriera. Ma dato che la sorte è una vera ruota che gira nel 2004 Kurdt Vanderhoof mi ha chiamato e mi ha chiesto se fossi ancora interessato a far parte dei Metal Church in quanto aveva già pronte delle canzoni che aspettavano solo di essere “cantate”. Mi sono lasciato convincere pensando che fosse una pazzia. Invece aveva perfettamente ragione, in quanto tutto è filato liscio ed adesso siamo ancora qui. Ma d’altro canto lui è “un genio”, è il “Riff Master” e sa sempre ciò che si deve o non si deve fare. Infatti da quel momento in poi ci sono stati solo momenti splendidi e siamo veramente fortunati ad essere qui insieme a voi ancora oggi!
Devo essere sincero, siamo noi ad essere tutti felici del tuo ritorno nei Metal Church. E dobbiamo ringraziare quel “genio” di Kurdt Vanderhoof per essere riuscito a riportarti nella band. Lui è l’unico che sa dove e quando fare qualcosa.
Ed infatti se dovete prendervela con qualcuno prendetevela con lui perché tutto questo, come si dice scherzosamente in americano, è “tutta colpa sua”.
Se dovessi consigliare ad una persona che, colpevolmente, non ha mai ascoltato nulla della band quale album gli consiglieresti per fargli avere una chiara idea di cosa siano i Metal Church?
Eh eh, questa potrebbe essere una domanda intricata ma per me è molto semplice rispondere: gli consiglierei di ascoltare l’album dal titolo “XI” perché è l’esatta miscela di ciò che eravamo e di ciò che siamo oggi. Ma soprattutto in quest’album è racchiusa tutta l’esperienza che abbiamo acquisito in tutti questi lunghissimi anni passati in studio ed on the road.
Quando sei entrato nei Metal Church hai portato tutte le tue esperienze passate oppure hai solo tratto da loro qualcosa di nuovo?
Se devo essere sincero sono avvenute entrambe le cose perché sin da quando sono entrato ho cominciato a cantare ed eseguire i pezzi come sapevo fare, senza mai cercare di imporre nulla agli altri membri. Tutti noi suoniamo mettendo in ogni singolo pezzo tutto il nostro cuore e la nostra anima e, soprattutto durante i concerti, diamo al nostro pubblico tutti noi stessi.
Ed è esattamente tutto quello che ho provato quando ho rivisto il vostro concerto di reunion al Wacken Open Air. Quando ho visto con quanta energia e voglia “di spaccare” stavate suonando mi sono chiesto: ma siamo sicuri che loro non hanno suonato per così tanti anni? Avevate talmente tanta energia ed una tale amalgama che sembrava quasi che l’ultima volta che avevate suonato fosse stata la sera prima. E bisogna dire che, sfortunatamente, ho potuto vedere la vostra esibizione solo mediante Youtube in quanto, se fossi stato lì al concerto, sicuramente mi sarei “immolato” sotto il palco facendo un headbanging selvaggio. Perché la vostra musica è talmente carica di energia e potenza che è impossibile restare calmi e fermi durante le esibizioni.
Se è questo che hai provato vuol dire che la nostra unione nel corso di questi anni è rimasta inalterata. E ne siamo ben felici.
A volte mi chiedo come mai alcune riviste ed alcuni recensori abbiamo voluto etichettare i Metal Church come una band che si avvicinava ai lidi del thrash mentre invece il vostro sound è legatissimo all’heavy anni ’80 ed è lontano anni luce dalle sonorità thrash europee ed americane.
Diciamo che non siamo stati noi ad etichettare la band come un band thrash ma sono le persone là fuori che pensano questo. Noi non abbiamo controllo su di loro e tantomeno ne vogliamo avere. Possono scrivere e pensare ciò che vogliono. Noi suoniamo la nostra musica e ce ne sbattiamo altamente di quello che pensano gli altri. A noi interessa soddisfare il nostro pubblico e divertirci.
Qual è la tua canzone preferita del repertorio dei Metal Church?
Questa è una vera domanda “cazzuta” e difficile. Dico questo perché ogni singola canzone dei Metal Church è come se fosse una nostra creatura, l’abbiamo creata, suonata, migliorata e prodotta noi. Insomma l’abbiamo, a tutti gli effetti, “partorita” e, di conseguenza, non puoi non amare tutto ciò che hai “partorito”. Ogni canzone per noi è legata ad un’occasione particolare e di conseguenza sceglierne una piuttosto che un’altra è sempre troppo arduo. Se proprio ne dovessi scegliere una direi che quella che adoro eseguire dal vivo è “Needle And Suture” ma ti confesso che è impossibile scegliere i pezzi che preferisco.
Per concludere questa meravigliosa intervista ti va di dire qualcosa agli amici di Heavy Metal Webzine?
Certamente. E’ un vero piacere salutare coloro che ci seguono e supportano da tanti anni e ci sono rimasti fedeli nonostante tutti i nostri sbagli. Ci consideriamo molto fortunati ad avere un tale pubblico e ci consideriamo dei miracolati solamente perché abbiamo la possibilità di essere nuovamente in Italia, un Paese che adoriamo e che ci accoglie sempre a braccia aperte. Se sono ancora qui e sono pronto a cantare canzoni heavy metal alla gloriosa età di 50 anni lo devo solamente ai fans che mi danno ancora la forza e l’energia per farlo. E non smetterò mai di ringraziarli per questo.
Invece siamo noi a dovervi ringraziare di essere qui perché, altrimenti, avremmo irrimediabilmente perso una splendida occasione di lasciarci travolgere dalla vostra potenza, energia e gioia di suonare per noi. Mi ricordo che anni fa ho avuto l’onore di fare un’intervista telefonica con una certa persona chiamata Kurdt Vanderhoof durante la promozione del suo progetto Presto Ballet ed alla fine di quell’intervista, da vero signore, mi ha confessato che avrebbe voluto avere la possibilità di “stringermi la mano” da “vero amico” gli ho fatto una promessa: non preoccuparti Kurdt avremo l’occasione di farlo durante uno dei Vostri concerti. E l’occasione finalmente è arrivata.
Sei un grande. Tu hai potuto parlare con il mitico “Signore dei Riff” prima che parlasse nuovamente con me. Non sai quanto t’invidio!
Sito ufficiale: http://www.metalchurchofficial.com
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