28/10/2017 : Dragged Into Sunlight + Konvent (Copenaghen)


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28/10/2017 : Dragged Into Sunlight + Konvent (KB18, Copenaghen)

Quanto piacere mi dà andare ad un concerto e rimanere estasiato dalla support band.
Questa é una di quelle sere.
Attraverso una bufera di vento per raggiungere il club. Si tratta del KB18, un postaccio davvero speciale ed autentico nel Kødbyen, l’ex mercato della carne oggi quartiere-movida con club e ristoranti hipsters. Il KB18 si distingue per essere un angoletto fatto di cemento armato con scritte a bomboletta e cavi elettrici in bella vista che passano sopra le teste degli avventori.
In questa notte buia finalmente i Dragged Into Sunlight tornano a Copenaghen da headliner. Quelli che sono arrivati stasera sono per lo più quelli che hanno avuto il piacere di vederli qualche mese fa in supporto ai Mayhem all Amager Bio. Anche io come tanti non vedo l’ora di poterli rivedere in azione.
L’oscuro e primitivo arredamento del KB18 e la tempesta fuori sono la cornice giusta per questa sera.

KONVENT

Quattro giovincelle copenaghesi in maglietta e pantaloni neri salgono sul piccolo palco, sono pure carine. Mi chiedo cosa ci azzecchino con gli headliner, ma già alle prime note mi rendo conto di essere stato accecato dal pregiudizio. Ho quella sensazione che prova uno che ha appena deglutito un bicchiere d’acqua rendendosi conto che in realtà era una grappa fatta in casa.
Questa band è un poker d’assi che ci porta nell’oscuro labirinto del doom. La vocalist Rikke Emilie List ha un growling profondo e potente. Alla chitarra Sara Helena Nørregaard sa dare quei riff intelligenti e sornioni come solo chi è nato con il dono della classe sa fare. La spina dorsale dei pezzi è fatta dagli intelligenti giri di basso di Heidi Withington Brink suonati con la giusta cattiveria. Mette Marie List suona la batteria tenendo quel tono slow and low, nel complesso queste al doom gli dan del tu..
La loro performance è stata un vero crescendo che ha raggiunto il climax all’ultima canzone “Squares” dove il palco è stato letteralmente circondato da metallari nordici headbanganti.
Se continuano così le Konvent saranno uno dei prossimi nomi ad affermarsi sulla scena e ad essere esportati, intanto il loro banchetto del merchandising è stato preso d’assalto. Pure io in questo momento sto indossando la loro maglietta… che ci volete fare “I am beeeewitched”. Le risentiremo presto, intanto per scoprirne di piú https://konvent666.bandcamp.com/

SETLIST

Chernobyl Child
Bridge
No End
Puritan Maschism
Tracks
Squares

DRAGGED INTO SUNLIGHT

photo Marcello Mairer
photo Marcello Mairer

Un suono drone assordante e ripetitivo è il richiamo che avvisa tutti che lo spettacolo sta per iniziare e anche questa volta non si lesina sui decibel, signore e signori. Ci sono cinque inglesi che questa sera il cementazzo smarzo del KB18 lo faranno tremare.
Il club è oramai riempito, l’entusiasmo è alto. Il mitico candelabro munito di teschio di caprone spadroneggia al centro del palco mentre la band come al solito dà le spalle al pubblico per tutto il concerto. L’ultima volta che li ho visti avevo paragonato il loro spettacolo a quello di un antica messa, la dimensione del club dà tutt’altra impressione. Sembra davvero di essere condotti in una lunga cavalcata alla velocità del suono. I Dragged Into Sunlight ci stanno guidando e per esaltarci ancora di piú Il chitarrista A ogni tanto si gira verso il pubblico per cantare dandoci la carica. Questa non è una band, è una macchina da guerra. La batteria dell’instancabile J accompagnata dal basso dell’altro A (ben tre componenti della band si chiamano A) scandiscono il ritmo come se fosse una tempesta apocalittica. Come da previsione le pareti del locale le stanno facendo tremare davvero. Tra una canzone e l’altra non ci sono nè parole nè pause, si viaggia su un treno diretto agli Inferi senza fermate.
2017, c’è in giro un underground pazzesco e i Dragged Into Sunlight ne sono un fulgido esempio, è davvero così.

SETLIST:

o Heiron
Absolver
Untitled (jammed twice on the tour)
Buried with Leeches
Volcanic Birth
Lashed to the Grinder and Stoned to Death

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