Visualizzazioni post:96
E’ dal 2016 che non sento un lavoro dei Sodom che mi convinca pienamente. Nonostante Genesis XIX sia riuscito a strapparmi un voto di entusiasmo ed incoraggiamento, considero oggi, a posteriori, Decision Day un disco migliore. Sto ancora aspettando di giudicare questa nuova formazione. L’addio di Bernemann e Bobby (e successivamente di Makka, nda) hanno compromesso la resa di quello che era un trio da guerra.
Si stanno susseguendo questi EP che sia per produzione che per qualità tornano indietro nel tempo. Tornare alle origini è bello, ma comincio a sentire una mancanza di vena compositiva in casa Angelripper. Con l’EP Bombenhagel già avevamo versato una lacrimuccia per i tempi andati. Poi c’è stata la raccolta di brani risuonati (uno per ogni disco dell’intera carriera) con 40 Years At War. Oggi con 1982 torniamo indietro di 41 anni ai tempi dei primi demo. Con il ritorno del vintage, questo disco è stato creato certamente come mossa economica per riportare le vecchie sonorità su vinile dato che erano uscite giusto lo scorso anno già su CD nel box set per la commemorazione del quarantennale.
Risuonare quei pezzi in nuova formazione, ma con il sapore e lo stile di 40 anni fa forse ha meno senso. La carriera dei Sodom è costellata di queste mosse malinconiche e capitoli meno affascinanti (Come In The Final Sign Of Evil?). Dov’è il nuovo M-16 che sto aspettando ormai da tempo? Speravo che questa nuova formazione a quattro potesse rinvigorire e dare nuova grinta ai thrasher di Gelsenkirchen. Purtroppo non è così.
Tanto fumo, ma poco arrosto e siamo ancora con l’acquolina in bocca in attesa di un vero disco che possa confermare, o migliorare la strada intrapresa con Genesis XIX.
La stessa traccia “1982” qui in versione remix, è un inno al passato, agli esordi e quei tempi che forse mancano tanto a Tom Angelripper, ma il tempo passa per tutti e noi vorremmo goderci ancora un po’ di Sodom per poter piangere sulle vecchie glorie quando sarà il momento di ritirarsi sul serio.